Mercato IT, Italia a passo di gambero

L’autostrada del futuro, il volàno per far tornare a crescere l’economia… ma in Italia, a quanto pare, non lo sanno. Ebbene sì, nel nostro Paese uno dei mercati che dovrebbero essere tra i più floridi in assoluto e dare una scossa all’economia nazionale, quello dell’Information Technology, non solo non è cresciuto ma negli ultimi anni è andato addirittura indietro.

Questo è il quadro che emerge dall’ultimo report pubblicato da Assintel (Associazione Nazionale Imprese Ict), secondo il quale la spesa IT nel 2013 si è assestata su 18.215 milioni di euro registrando un -4% rispetto all’anno precedente e una perdita di oltre 4 miliardi di euro nell’arco degli ultimi cinque anni.


Fra i settori più colpiti del mercato IT nostrano ci sono l’hardware e l’assistenza tecnica che sono calati del 9,5% negli ultimi dodici mesi, software (-3,2%) e servizi (-4.3%), mentre sono riusciti a crescere i servizi cloud: i servizi “as a service” (+43,2% per un valore complessivo di 848 milioni di euro) e i business process-as-a-service (+22,4% con un valore complessivo di 960 milioni di euro).

Bene anche i device in ambito sia consumer che business, che con tablet ed e-reader hanno fatto registrare un aumento del 42% su base annuale, mentre gli smartphone hanno raggiunto una diffusione di 28 milioni di unità.

Quanto alle start up di cui molti parlano (spesso a sproposito), si stima che nell’arco degli ultimi 12 mesi siano nati fra gli 800 e i 1.000 nuovi progetti e un mercato composto complessivamente da 4.000/8.000 start up.

Morale della favola: pian piano, la cosiddetta rivoluzione digitale sta coinvolgendo anche le aziende e il mercato italiano, ma le basi su cui poggia questo processo d’innovazione sono ancora troppo deboli e limitate. Ahinoi, ce ne passa affinché l’IT sia anche in Italia quel volàno per l’economia che è in altre nazioni.

[Wired] [Technopolis] [Photo Credits | David Lankford]