I Google Glass sono un taglio netto con il passato ma non sostituiranno i device attuali, secondo Timothy Jordan

Durante l’evento “Expand” di Engadget, il Senior Developer Advocate di Google, Timothy Jordan, ha parlato dei Google Glass definendoli come uno strumento in grado di creare un solco fra essi e il passato, ma non spazzeranno via la concorrenza. Jordan, infatti, ha precisato che secondo la sua opinione, occhiali come quelli prodotti dal colosso di Mountain View consentiranno agli utenti di lavorare in nuovi modi ma non finiranno col sostituire completamente smartphone, computer o tablet.


Anche dopo la diffusione dei Google Glass su larga scala – spiega il Developer Advocate – se si vorrà scrivere un libro si userà un notebook e non gli occhiali, ma ciò non toglie che la portata innovativa di questo device sia enorme.

“Molti progressi dell’interfaccia sono stati poco più di aggiornamenti per idee arcaiche”, ha dichiarato Jordan. Ad esempio, le tastiere QWERTY: adesso hanno la retroilluminazione ma sono lo stesso metodo di input usato dai vecchi giornalisti con le loro macchine da scrivere. Google Glass porta ad una rottura completa con quel passato dimostrando che le interfacce di elaborazione possono essere “semplici e non intrusive”.
Basta dettare un comando vocalmente per scattare una foto e il display quasi sparisce dalla vista dell’utente fino a quando non è veramente necessario.

Quanto alle applicazioni, Timothy Jordan ritiene che Google Glass potrà generare delle killer categories e non solo delle killer app. Ad esemplificare questo concetto c’è l’applicazione KitchMe, che consente di avere le ricette sempre a portata di sguardo, non solo mentre si è a fare la spesa ma anche quando si sta cucinando. In questo modo, non si devono sporcare gli altri gadget e si può contare su un assistente di lavoro costantemente attivo e pronto all’uso, che aiuta a raggiungere i propri scopi in maniera più comoda ed efficiente rispetto ad altri device.

Proprio a tal proposito, il Google Evangelist ha spiegato che continua ad usare il suo smartphone in accoppiata con i Google Glass, ma lo utilizza meno di prima perché gli occhiali gli consentono di compiere varie operazioni in maniera più efficiente.

[Engadget]