Quechua Phone 5 resistente all’acqua? Il CEO Archos fallisce il crash test
Dispositivi belli esteticamente, potenti, ma anche resistenti. Gli utenti non vogliono temere che un solo urto possa danneggiare il proprio costoso terminale, ma solo alcuni desiderano che il device riesca a resistere a cadute e a condizioni estreme. Archos e l’ormai noto brand Quechua hanno lanciato il noto Quechua Phone 5, definito il primo smartphone mountainproof.
Un dispositivo che non ha paura della terra, del vento e nemmeno dell’acqua. Il sito web ufficiale ci permette di combinare gli elementi per mettere a dura prova il telefono che monta il sistema operativo Android. Un device che soddisfa senza ombra di dubbio le esigenze di chi vuole fare qualche scampagnata in compagnia del proprio smartphone senza avere costanti timori.
Il CEO di Archos (Loic Poirier) voleva evidenziare ancora una volta la resistenza del Quechua Phone e proprio per questo ha eseguito un veloce crash test durante una trasmissione televisiva. Dopo aver lanciato lo smartphone per terra, mostrandolo successivamente intatto, il CEO ha ben pensato di immergere il dispositivo in acqua: ha preso una caraffa, l’ha riempita di acqua ed ha annegato lo smartphone. Bruttissima figura per Loic Poirier che, in seguito, ha mostrato un device completamente andato: schermo completamente nero per il Quechua.
Un prodotto difettoso? No, in realtà il CEO è stato alquanto maldestro ed ha commesso un grave errore. Il Quechua Phone 5 resiste agli spruzzi di acqua ed ha una certificazione IP54, ma non è stato progettato per resistere ad una totale immersione! La sua disattenzione ha fatto fare una pessima figura ad entrambe le aziende che hanno realizzato il device.
Vi lasciamo al video della disavventura.
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