Google dichiara guerra alle pagine di errore 404, al loro posto contenuti offline

Vi dà fastidio quando tentate di aprire un link e questo vi restituisce il celeberrimo errore 404? Siete in buona e, oseremmo dire “corposa”, compagnia. A Mountain View c’è un bel po’ di gente che dà di matto quando legge messaggi come “page not found” e – pensate un po’ – quella gente lavora per Google.

Durante la conferenza O’Reilly Velocity di New York il software engineer Alex Russell ha presentato ufficialmente Service Workers, una tecnologia con aspirazioni da standard Web attraverso cui le odiose pagine 404 dovrebbero essere sostituite da contenuti offline conservati sulle memorie di computer, smartphone e tablet.

Il suo funzionamento è ispirato un po’ a quello delle app per i dispositivi portatili, le quali – lo sappiamo no? – anche quando fanno uso di risorse remote si possono avviare in modalità offline mostrando quantomeno un’interfaccia funzionante.

Lo slogan di Service Workers è chiaro: “We want to load something instead of nothing” e sebbene non rappresenti una rivoluzione rispetto a quanto già previsto dalle documentazioni ufficiali sulle applicazioni in HTML5, grazie all’importanza di Google, potrebbe presto prendere piede. Trovate tutti i dettagli a riguardo sul sito del consorzio W3C.

Ora, va detto che i vantaggi di Service Workers sono indiscutibili: toglie dai piedi l’errore 404 e permette di velocizzare il caricamento delle pagine Web grazie ai contenuti in cache (immaginate che la home di un sito venga visualizzata all’istante per poi caricare i contenuti più aggiornati in un secondo momento), però ha anche dei lati negativi.

Quanta memoria occuperanno i contenuti che ciascun sito deciderà di far conservare offline agli utenti? Quetsta tecnologia avrà un impatto negativo sulle batterie dei dispositivi portatili? In attesa di dare una risposta a questi quesiti, ecco il video della presentazione di Service Workers a opera di Alex Russell.

[Engadget]