Uber sospesa a anche a Roma, cosa aspettarsi adesso?
Continua a tenere banco in questi giorni il caso Uber, visto che la popolare azienda americana che si propone come alternativa ai taxi con tariffe più vantaggiose è stata sospesa a Roma con un provvedimento che entrerà in gioco entro dieci giorni.
Le motivazioni sono state rese esplicite dal giudice Alfredo Landi, che ha cercato di chiarire una faccenda piuttosto delicata:
“Gli autisti delle berline nere Uber, a differenza dei tassisti non sono soggetti a tariffe predeterminate dalle competenti autorità amministrative e possono così fare prezzi più competitivi a seconda delle esigenze del mercato. E ciò perché non rispettano le regole a danno di coloro che esercitano il servizio di taxi o di noleggio con conducente rispettandole”.
Non poteva certo mancare la replica di Uber, che a questo punto promette battaglia difendendo i principi che hanno dato vita a questa realtà:
“Faremo appello contro questa decisione, basata su una legge vecchia di 25 anni e che non rispecchia più i tempi, per permettere a migliaia di autisti professionisti di continuare a lavorare grazie all’app di Uber e alle persone di avere maggiore scelta. Ora il governo non può perdere altro tempo ma deve decidere se rimanere ancorato al passato, tutelando rendite di posizione, o permettere agli italiani di beneficiare di nuove tecnologie come Uber“.
Staremo a vedere cosa accadrà, ma sta di fatto che Uber subisce una sconfitta dopo quelle di Milano e Torino contro il mondo dei taxi.