Anche gli utenti Huawei e Xiaomi devono fronteggiare una falla sui gruppi WhatsApp

Huawei

Pare confermata la persistente minaccia alla sicurezza di utenti iPhone ed Android, a partire dai clienti Huawei e Xiaomi che attualmente rappresentano la stragrande maggioranza del pubblico italiano. La vicenda emersa oggi 1 marzo, grazie anche a Forbes, riguarda la privacy e la protezione dei nostri account all’interno di chat WhatsApp. In particolare, sarà opportuno prestare grande attenzione ai gruppi come si potrà notare dall’approfondimento di questa domenica.

Come gli utenti Huawei e Xiaomi sono finiti a rischio questa domenica

La fonte, come evidenziato anche da Bufale.net poco fa, ritiene che WhatsApp abbia fatto notevoli passi in avanti sul tema sicurezza dopo essere diventato crittografato end-to-end, ma il difetto scoperto di recente influisce su questo aspetto del servizio. La scorsa settimana, proprio Forbes ha spiegato in dettaglio come le chat di gruppo di WhatsApp siano facilmente reperibili tramite una ricerca di Google, poiché il motore di ricerca indicizzava i collegamenti alle conversazioni intese come private.

Anche il sito Vice, autorevole fonte in ambito tech, ha scoperto numeri di telefono appartenenti a 48 partecipanti in una chat di gruppo tra organizzazioni non governative associabili alle Nazioni Unite. Grazie ad intervento tempestivo, che ovviamente riguarda anche i comuni utenti in possesso di smartphone iPhone, Huawei e Xiaomi, improvvisamente i collegamenti alle chat non erano più disponibili su Google.

Si è trattato di un aggiornamento silenzioso apportata da WhatsApp e Facebook, che ha impedito che le conversazioni di essere indicizzate da Google. Tuttavia, i collegamenti alle chat di WhatsApp sono ancora disponibili su altri motori di ricerca. Inoltre, Facebook ha detto ai ricercatore di sicurezza che hanno riscontrato questo problema di essere al corrente del problema.

Allo stesso tempo, è stato semplicemente sconsigliato di creare inviti a gruppi WhatsApp tramite link. Monito che vale anche per gli utenti Huawei (già al centro di aggiornamenti sul fronte EMUI, come notato di recente), Xiaomi e iPhone.