Quanti dati personali contengono i nostri cellulari?

Quando si smarrisce uno smartphone, si verifica una piccola grande tragedia: non solo per il valore economico del dispositivo in sé, ma anche perché questo avvenimento espone al rischio di perdere una grande quantità di dati sensibili che, peraltro, possono finire in mani sbagliate, cioè di qualche malintenzionato. Al giorno d’oggi, infatti, da un cellulare si può ricavare una mole importante di informazioni, ed è per questo motivo che conviene conoscere tutte le best practices da adottare per evitare di lasciare troppi dati sui propri dispositivi.

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I dati contenuti sul telefono

Usando lo smartphone, raramente ci fermiamo a riflettere sulla quantità di dati che condividiamo attraverso il telefono, in modo più o meno consapevole. Eppure, sul telefono ci sono un sacco di informazioni che ci riguardano: la geolocalizzazione attiva per svariate app (da Google Maps a Tinder) permette di far sapere dove ci troviamo o dove siamo stati; la cronologia di navigazione del browser, invece, rivela quali siti abbiamo consultato, che cosa abbiamo comprato online e quali sistemi di pagamento abbiamo utilizzato.

Le informazioni personali

Ormai i telefoni cellulari sono delle vere e proprie agende su cui segniamo e memorizziamo di tutto: i compleanni degli amici e gli appuntamenti di lavoro; il Pin del bancomat e il codice della cassaforte; la password di accesso al computer, e così via. Gli stessi numeri di telefono che abbiamo in rubrica sono a tutti gli effetti delle informazioni che possono essere a rischio nel caso in cui dovessero entrarne in possesso le persone sbagliate. E come dimenticare, poi, le foto e i video che custodiamo nel cellulare? A volte si tratta di contenuti innocui, ma che comunque sarebbe meglio tenere al sicuro: per esempio le immagini di figli e nipoti minorenni. Altre volte si può trattare di contenuti sensibili o privati, pur legittimi, che espongono al pericolo di ricatti o estorsioni: sono fin troppo note le storie di revenge porn di cui si legge e si sente parlare tutti i giorni.

I social network

Per pigrizia o per rapidità, non effettuiamo mai il logout dopo essere entrati nei nostri profili social. Questo è un grande errore, dalle conseguenze potenzialmente molto gravi: infatti, se il nostro smartphone dovesse finire nelle mani di qualche malintenzionato, questo potrebbe accedere ai nostri account senza nemmeno la fatica di dover scoprire il nostro username e la nostra password, con effetti facili da immaginare.

La nostra vita sullo smartphone

Se le nostre vite sono sempre più presenti nei nostri smartphone, bisogna trovare delle precauzioni per evitare danni collaterali. Per proteggere la propria vita – privata ma anche professionale – l’ideale sarebbe evitare di salvare sul telefono messaggi privati, video e foto. O, almeno, non custodire dati preziosi, come per esempio l’indirizzo di casa, le password degli account del banking online, altri dettagli personali da nascondere.

No alle password memorizzate

È vero che memorizzare le password rende la navigazione più veloce, ma è altrettanto vero che si tratta di una pratica da evitare. Non bisogna salvare le password nel browser e nelle applicazioni, ma neppure quelle per accedere agli e-commerce o ai profili social. Ci si può annoiare effettuando tutte le volte il login, è vero: ma si tratta di un piccolo sacrificio che vale la pena di compiere per non correre il rischio di mettere i nostri account, e magari anche il nostro denaro, a disposizione di tutti.

La gestione delle applicazioni

Ancora, è sempre consigliabile disinstallare tutte le app che non si usano: maggiore è il numero di app presenti sul telefono e più si corrono rischi. A proposito di applicazioni, poi, è bene scaricarle solo dal Google Play Store, che deve essere aggiornato. Infine, è utile conoscere i pregi e i difetti della geolocalizzazione: questa opzione, infatti, può risultare davvero preziosa nel caso in cui si smarrisca lo smartphone o si abbia il sospetto che sia stato rubato, proprio perché consente di sapere dove si trova ed eventualmente di bloccarlo. D’altro canto, con la geolocalizzazione si forniscono sempre informazioni relative alla posizione in cui ci si trova e ai propri spostamenti.

Come proteggersi

Alcune buone abitudini, poi, risultano fondamentali per proteggersi. Il primo passo consiste nello scegliere una password il più possibile sicura, composta da lettere minuscole e maiuscole, lettere e segni di punteggiatura: insomma, non solo non vanno bene i classici QWERTY e 123456, ma anche la data di nascita o il nome della fidanzata sono troppo facili da intuire. Inoltre, la password deve essere cambiata con regolarità. Per evitare che ai dati contenuti nello smartphone possa accedere chiunque, inoltre, sarebbe auspicabile prevedere il riconoscimento facciale o dell’impronta digitale: così, solo il proprietario del telefono può sbloccarlo. Infine, può essere utile conoscere da vicino i servizi di aziende come Boolebox, che propone soluzioni efficaci per la protezione e la sicurezza dei dati personali.