Le ultime novità su SEO e ranking sui motori di ricerca

Il mondo digitale ha subito un forte scossone con la tempesta dell’intelligenza artificiale. Prima strumento per ridurre o velocizzare il lavoro dei marketers, quando Google confermerà definitivamente la generative search questa sarà la più importante rivoluzione delle SERP che si sia vista negli ultimi anni. L’obiettivo di Big G è mantenere gli utenti il più possibile all’interno della casella di ricerca che, proprio tramite l’intelligenza artificiale, fornirà risposte e approfondimenti. Ma allora vale la pena di investire in servizi SEO professionali? Dagli esperti del settore arrivano segnali contrastanti, vediamo come interpretarli.

La SEO è morta (di nuovo)?

Secondo qualche catastrofista sì, ma non dobbiamo dimenticare che lo stesso funereo annuncio è stato fatto diverse volte in questi anni. Ogni nuovo aggiornamento di Google (il motore di ricerca più utilizzato al mondo e quindi quello su cui si basano molte strategie SEO) ha fatto inorridire i SEO specialist fai da te. I professionisti e le professioniste, invece, sanno bene che il ranking di un sito web ha e avrà sempre importanza per il business. Aumentare il traffico organico, migliorare la targetizzazione degli utenti, attrarre un maggior numero di conversioni sono sempre gli obiettivi di chi lavora online. Ciò che cambia è come raggiungerli.

Se la SEO ha sempre poggiato su tre pilastri (struttura, contenuto e autorevolezza) sembra che nelle SERP di domani l’ultimo sarà quello principale. Per questo tra i servizi SEO più richiesti e di maggior successo c’è la Link Building, attività complessa che dona ottimi risultati anche nel breve periodo. Ci vuole un professionista al timone, però, ed è per questo che affidarsi ai digital specialist fai da te non sarà mai una buona idea. Nonostante la preminenza dell’autorevolezza, non potremo comunque tralasciare contenuti e struttura del nostro sito web, se desideriamo che si posizioni correttamente sui motori di ricerca.

SEO tecnica e SEO On Page

Se è vero che Google desidera dare esperienze positive ai propri utenti, studiare la SEO tecnica sarà sempre più rilevante. URL, metadati e pagine corrette ricorderanno a Google la pertinenza del nostro sito e un’architettura dell’informazione intuitiva e fluida guiderà gli utenti. Non si può certo pensare di posizionarsi su Google con un sito poco performante, soprattutto quando la competitor principale sarà l’intelligenza artificiale.

Contenuti SEO, il vero nocciolo della questione

Google fornirà risposte accurate e pertinenti direttamente nella barra della ricerca generativa. Allora perché dovremmo preoccuparci di curare i nostri contenuti SEO? Prima di tutto, perché non scriviamo solo per Google. Anzi, neanche Google scrive solo per sé stesso: è agli utenti che ci rivolgiamo, persone reali con esigenze, problemi, desideri reali che tocca a noi creators soddisfare. E poi perché davanti al mare magnum dei testi scritti con l’AI, i lettori ci riconosceranno dalla nostra voce unica. Una capacità innata di raccontare e raccontarci sarà molto più preziosa di qualsiasi software di linguaggio, di questo possiamo star certi.

Come cambierà la SERP?

Questa è la domanda che tutti i SEO specialist si stanno facendo e alla quale non possono dare una risposta. Sapremo qualcosa solo quando la generative research sarà presente sui nostri schermi, e anche allora serviranno alcuni mesi per capire come si muovono i siti sui risultati di ricerca, come impattano le query, quando e quanto gli utenti siano desiderosi di approfondire certi argomenti con un interlocutore umano. Nel frattempo, è bene concentrarsi su alcuni servizi SEO fondamentali. Una buona analisi della concorrenza, uno studio degli utenti in target, una keyword research mirata serviranno sempre. E poi, dicevamo, contenuti originali e di valore e tanto lavoro di digital pr. Non sappiamo ancora come cambieranno i motori di ricerca, ma su quali siano le necessità di chi li usa non possiamo avere dubbi. Non possiamo lasciare che le novità ci spaventino, anzi: dobbiamo sfruttare il momento di gap per approfondire le nostre conoscenze e migliorare il monitoraggio dei nostri siti web, così quando arriveranno le novità di Google ci troveranno preparati.