Mp3, ovvero la morte dell’alta fedeltà
Alzi la mano chi non ha un lettore Mp3 o chi non ascolta mai musica in questo formato sul computer. Sono rimasti davvero in pochi (ovviamente nella fascia di età under-50) coloro che non utilizzano i “nuovi” formati audio. L’iPod (e così l’iPhone) è diventato un vero e proprio status-symbol; la posta elettronica, le chat, i social-network e i vari programmi di file-sharing hanno fatto il resto. Fatto sta che attualmente la musica Mp3 è in assoluto quella più ascoltata.
Ma avevate mai pensato a come funziona, “da dentro”, un Mp3? Cioè: com’è possibile comprimere in 3 o 4 Megabyte un brano musicale di quattro minuti? Tagliando numerose frequenze. Ed è proprio qui che i puristi della musica si stanno battendo: con il taglio di numerose frequenze (in teoria quasi impercettibili all’orecchio umano inesperto) la musica sta diventando tutta “piatta”, tutta uguale, e la cosiddettà “alta fedeltà”, hi-fi appunto, sta andando a farsi friggere.
La compressione Mp3, dicevamo, funziona eliminando frequenze molto alte e molto basse in modo che, però, la qualità rimanga il più possibile vicina all’originale per l’orecchio umano. Eliminando queste frequenze, però, vengono (e di molto) attutiti numerosi dettagli, come ad esempio il suono di alcuni tipi di percussioni, quello delle corde della chitarra che vengono pizzicate, e così via. Ma non è tutto. Siccome ultimamente la musica viene ascoltata sempre più tramite cuffiette o speaker del computer di dubbia qualità, è diventata prassi comune che i tecnici del suono che finalizzano i Cd musicali appiattiscano il suono e alzino il volume, così da tenere alta l’attenzione dell’ascoltatore che, magari, nel frattempo sta anche navigando su internet e chattando con i propri amici.
E così, alla compressione, ci si aggiunge anche questo ulteriore fattore. È come se, in definitiva, più andiamo avanti con la tecnologia e peggio ascoltiamo la musica. E non sono solamente i più esperti o pignoli a dirlo: lo scorso anno Bob Dylan aveva detto alla rivista Rolling Stone che negli album moderni “è tutto suono ma niente è definito, le voci, la musica… appere tutto statico”. Mi rivolgo agli “esperti” del settore: siete d’accordo con queste dichiarazioni? E, invece, voi normali ascoltatori di brani Mp3: vi siete mai accorti che, rispetto a un Cd, la qualità dell’audio è più bassa? Io, sinceramente, un sacco di volte.