Le follie degli utenti: cosa vogliamo di più di internet dai “poveri” provider?
Qualche giorno fa l’Ap ha pubblicato un interessante articolo passato un po’ inosservato, ma secondo me molto curioso. Si tratta delle pazze clausole che alcuni provider fanno firmare ai propri utenti per evitare richieste (soprattutto di risarcimento) davvero molto singolari. La Verizon Communications Inc, ad esempio, fa firmare ai nuovi clienti una clausola secondo cui non si assume alcuna responsabilità dell’accuratezza delle informazioni lette in Rete o ricevute via mail.
Come per dire: non denunciateci se su Wikipedia trovate un’informazione sbagliata, non è colpa nostra. Il problema è che qualcuno una cosa del genere deve averla davvero fatta. “Certa gente – spiega il portavoce del provider, Bobbi Henson – pensa che tutto quello che c’è online viene dal proprio provider o comunque è controllato. Ma non è così, ovviamente”.
Altra clausola, sempre da Verizon: il provider non possiede né gestisce la rete internet. La clausola però è stata eliminata da poco (il 3 marzo) perché generalmente la gente ormai l’ha capito. Altra cosa che i provider non fanno: il backup del vostro hard-disk. Perché è successo che qualcuno, a causa di un virus, ha perso tutti i propri dati e ha fatto causa al gestore internet. Come la mettiamo in questo caso?
Ancora (queta è bellissima): At&t proibisce agli utenti di postare su forum messaggi che possono provocare lamentele. Per la serie, chiudiamo i forum allora! Se lavorate nel settore o se avete sentito qualcosa del genere, perché non ci raccontate se norme del genere (o richieste folli del genere) esistono anche in Italia?