Nasce la Tiscali TV, è arrivata l’ora delle IPTV?

Penso che tutti conosciate Tiscali, l’operatore telefonico, ebbene oggi a Roma lancerà la Tiscali TV, sarà presente il nostro Shor, progetto che già raggiunge Cagliari, Milano, Roma ma che presto arriverà anche a Bologna, Firenze, Genova, Napoli, Palermo e Torino. Per quanto riguarda i contenuti ci sono già i primi accordi importanti con Sony Pictures e Disney-ABC.

Il servizio unisce un offerta di televisione via IP e via digitale terrestre. Rispetto alle IPTV già presenti sul mercato, Tiscali si propone come una TV di nuova generazione, che contiene sostanziali innovazioni, tutte le offerte sono state create per essere di qualità e per venire incontro al cliente. Ad esempio vi voglio segnalare la funzione di Time Shifting, ovvero l’intero palinsesto dei canali generalisti sarà a disposizione dei telespettatori per 48 ore. Inoltre il decoder che verrà fornito sarà full HD, a dimostrazione della fiducia che Tiscali ripone in questo nuovo servizio.


Verranno offerte 5 principali aree tematiche che vanno dall’ area bambini all area cinema, passando per la musica e novità assoluta gli user generated content, ed infine 10′ TV per chi ha poco tempo di vedere la televisione. In concomitanza con il lancio di questo nuovo servizio sarà presentato il rapporto ISIMM, sul panorama televisivo internazionale ed italiano, da questo emerge che la televisione digitale continuerà a conquistare ampie fette di mercato, e la IPTV è oggi il modello con maggiori possibilità di crescita.

Infatti in questi anni si sta assistendo ad un passaggio del sistema televisivo italiano da un modello generalista, rivolto a tutti, e gratuito ad un mix di contenuti gratuiti ed a pagamento. E’ in aumento anche il tempo passato fuori casa quindi si riduce di conseguenza il tempo per le pause non richiesta (pubblicità). Quindi per il futuro esiste una sensazione diffusa che la televisione generalista, pur mantenendo un ruolo centrale, non esprima più lo spirito di un tempo, specie nel suo segmento di servizio pubblico. Infatti la nuova generazione è stata socializzata non tanto dalla televisione di stato o da quella commerciale, bensì da un a propensione crescente all’interattività e quindi ad internet.