Come utilizzare Adobe Shockwave su Linux

Nonostante le buone intenzioni dimostrate da Adobe (almeno a parole) verso il mondo del sistema operativo del pinguino, non è stato ancora reso disponibile un plugin di Shockwave per Linux. Certo, quest’ultimo non è utile come il “cuginoFlash Player (disponibile anche per il S.O. open source più utilizzato al mondo), ma la soddisfazione di bighellonare on-line, di tanto in tanto, con giochi dalla grafica spettacolare non può essere tolta agli utenti di Ubuntu, o altre distro.

Eccoci quindi pronti a suggerirvi un metodo poco comodo, non risolutivo come si potrebbe sperare, ma funzionante. Si tratta di far funzionare Adobe Shockwave tramite Wine, il che richiede l’installazione di diversi elementi e la perdita di qualche minuto di tempo prezioso… ma che possiamo farci? Finché la petizione non andrà a buon fine, e la nota software house a stelle e strisce non si deciderà a rilasciare un plugin ufficiale, bisogna arrangiarsi.

Si comincia!

  1. Aprire il terminale;
  2. Dare il comando sudo apt-get install wine mozplugger e premere il tasto Invio (per installare “mozplugger”,un programma che permette di integrare altri elementi nel browser);
  3. Scaricare la versione per Windows di Mozilla Firefox;

  4. Installare il software appena scaricato utilizzando Wine;
  5. Avviare Firefox per Windows e recarsi in questo sito per avviare la procedura di identificazione/installazione del plugin relativo a Shockwave nel browser;
  6. Aprire il terminale;
  7. Dare il comando sudo gedit /etc/mozpluggerrc e premere il tasto Invio;
  8. Aggiungere queste due righe al termine del file, per poi salvarlo: application/x-director: dir,dcr,dxr,cst,cct,cxt,w3d,fgd,swa: Macromedia Director file swallow(firefox.exe) fill: wine "C:\\Program Files\\Mozilla Firefox\\firefox.exe" -chrome "file://Z:$file"
  9. Chiudere Firefox;
  10. Aprire il terminale;
  11. Dare il comando rm ~/.mozilla/firefox/pluginreg.dat e premere il tasto Invio.

Et voilà, adesso – con dei salti mortali che si sarebbero potuti evitare con un serio sviluppo del software da parte di Adobe – è possibile sfruttare tutta la potenza della tecnologia Shockwave anche con il sistema del pinguino (povero Tux, lo fanno sempre più incavolare!).

Se conoscete soluzioni meno riservate agli “smanettoni“, fatevi pure avanti nei commenti.