Windows Azure, debutto del sistema operativo cloud-based di Microsoft

Cari lettori, il tema di oggi è un pò una novità, prevedibile ma pur sempre una novità. Andiamo a parlare di Windows Azure, il sistema operativo di casa Microsoft che tecnicamente definiscesi come cloud-based. Ora, chi conosce l’inglese tradurrebbe a prima vista quel “cloud” come “nuvola“. La traduzione è corretta, naturalmente. Ma la domanda che ora sorge spontanea è: cos’è questa nuvola? Un sistema operativo basato sulla nuvola? Vi starete chiedendo se ho battuto la testa prima di scrivere, ma vi anticipo che qui è tutto in regola: dobbiamo solamente spiegare in soldoni cosa sia realmente “The Cloud”. Dopo aver chiarito i brevi concetti teorici, saremo in grado di dire qualcosa di più su Azure.


Non siamo diventati esperti di meteorologia qui su Geekissimo: Cloud è una metaforica allusione ad Internet. Perché la nuvola? Molto semplice, ma non scontato: questo è il simbolo che si utilizza per indicare reti esterne (come Internet) nei network diagrams, rappresentazioni schematiche delle connessioni e dei nodi presenti in una rete di PC. Premesso quanto detto, l’espressione “cloud-based” assume quel significato che in qualche modo potevamo anche aspettarci: basato su Internet. Diversi rumors parlavano di questo progetto della società di Redmond per la fine del mese, rumors che sembrano aver trovato conferma: proprio ieri, 27 ottobre 2008, Ray Ozzie, Chief Software Architect di Microsoft, ha annunciato al PDC2008 (Professional Developers Conference 2008) la nascita di questo prossimo sistema operativo.

Un pò in stile Google App Engine, Azure altro non è che una piattaforma capace di ospitare, sviluppare ed eseguire applicativi, ai quali si può accedere semplicemente con qualche clic all’interno del browser. Il bacino di utenza principale a cui Azure è rivolto è quello degli sviluppatori: su questo sistema operativo si può lavorare tranquillamente con Visual Studio 2008 e per il futuro sono previste integrazioni di linguaggi come PHP e Python e addirittura di IDE (integrated development environments, ambienti di sviluppo integrati) come Eclipse! Sarà altresì possibile lavorare con altre piattaforme, come Microsoft Live Services e SQL Services, e con altri protocolli, del genere SOAP, REST e RSS.

Visual Studio 2008 e la semplicità di pubblicazione di un’applicazione saranno sicuramente i primi punti di forza su cui verrà costruita la popolarità del sistema. Una condizione che invece potrebbe demolire l’immagine del nascente progetto è il prezzo del servizio. Microsoft dovrà puntare a tariffe non troppo alte e molto competitive con altri providers di servizi simili. Per il momento, in attesa di una definizione certa dei prezzi, l’utilizzo di Azure è gratuito, sebbene sia presente qualche limitazione.

Per il momento possiamo cominciare ad assaporare questa nuova prospettiva ed augurare a Microsoft di incassare un altro successo. 😉 Buona navigazione, a presto!