“Geek”: istruzioni per l’uso

Cari lettori, mi sembra necessario continuare ad elargire dosi di “bicarbonato geek“, in virtù dell’ulteriore abbuffata consumatasi giusto ieri a pranzo. Oggi, però, non si parlerà di servizi o utilities. Piuttosto, oggi scopriamo un’ulteriore ruolo che ogni bravo geek degno di questo appellativo deve saper interpretare: il geek linguista.

Abbiamo sempre ribadito l‘importanza delle lingue per il bravo geek: dall’inglese al latino, l’apprendimento di ogni lingua ne innalza il livello culturale e soprattutto le abilità comunicative. Oggi ci tuffiamo nell’inglese, a dire il vero, poiché dobbiamo far luce su una parola molto interessante, che utilizziamo tutti i giorni (specie qui): “geek“.


Secondo il celebre dizionario Merriam-Webster, il vocabolo “geek” ha una radice etimologica tutta tedesca: proverrebbe, infatti, dal dialetto inglese “geck” (stolto), termine a propria volta derivante dal Basso Tedesco “Geck“. In origine, poi, col sostantivo geek si designava un professionista dell’arte circense, specializzato nell’inghiottire animali vivi (come polli e serpenti).

Nel senso per il quale viene utilizzato oggi, inizialmente aveva un senso fortemente dispregiativo. Col passare del tempo, la figura del geek si è qualificata grazie al progressivo utilizzo nel parlato, nello scritto e soprattutto grazie alle autonomine che attribuivano (e continuano ad attribuire) a “geek” quella particolare sensazione di dedizione completa, passione incondizionata e addirittura, per alcuni, “geek” era sinonimo di figura professionale.

In ogni campo, quindi, l’attribuzione di questo titolo (onorifico, a mio dire) rende l’idea di una persona fortemente appassionata e spinta dal desiderio di conoscere. Sintomo di superficialità, però, è la confusione che spesso si opera tra geek e nerd. Il nerd, un titolo davvero di senso fortemente dispregiativo, è generalmente colui il quale ha, oltre ad uno spiccato amore per la materia, capacità intellettive superiori alla media e spesso accompagnate dall’isolamento e da una scarsa vita sociale (è stata avanzata addirittura una teoria, secondo la quale alcuni nerds e geeks – nel senso spregiativo del termine – soffrirebbero della Sindrome di Asperger).

Altri sinonimi (impropri) sono anorak, otaku, etc. Ogni singola parola, però, ha una sua storia, una sua radice etimologica, delle sfumature di significato che ne rendono affascinante l’utilizzo. Per cui, l’informazione è necessaria: applicare un termine con precisione è importante e prima di titolare qualche persona con qualche appellativo del genere, di cui si conosce il significato solo per sentito dire, è palese segno di superficialità e di scarsa conoscenza in materia.

La superficialità, per un bravo geek, non è ammessa. 😉 Ed eccoci giunti alla fine di questo sproloquio di taglio finemente linguistico; speriamo solo di aver le idee un po’ più chiare sull’argomento e ricordiamo che una googlata è più che sufficiente per chiarire ogni dubbio.

A tutti voi una buona navigazione 😀 A presto!