India, arriva il laptop da 8 euro. E da noi?
Altro che Eee PC (nella foto sopra), in India sì che stanno per dar vita ad un portatile low cost. E con il termine “low cost” intendiamo una cifra con la quale dalle nostre parti, spesso, non si riesce nemmeno ad acquistare un libro.
Secondo quanto illustrato dal segretario all’Istruzione Secondaria, R. P. Agrawal, infatti, nel vasto Paese asiatico verranno presto commercializzati dei laptop ad 8 euro (500 rupie), con una precisa missione: quella di educare la popolazione attraverso l’ICT.
Per essere ancora più precisi, il piano del governo indiano prevede un periodo di sperimentazione (che si verificherà non oltre i prossimi sei mesi), al quale dovrebbe seguire la commercializzazione del portatile a circa 16 euro (1000 rupie). Il prezzo, come accennato, dovrebbe successivamente dimezzarsi (in questo caso, i tempi non sono stati specificati).
Dal canto suo, Nicholas Negroponte, che con la fondazione One Laptop per Child cerca di diffondere a prezzi molto bassi l’informatica laddove si fa sentire pesantemente la morsa del digital divide, non nasconde perplessità circa il progetto indiano, definendo quest’ultimo “una cosa non seria”.
Certo, i costi di un monitor e di una memoria da 2 GB (con la quale dovrebbe essere equipaggiato il nuovo laptop low cost) superano da soli i 16 euro ipotizzati come primo prezzo del portatile, ma non è difficile ipotizzare che, dato il nobile scopo dell’iniziativa, ci possa essere una copertura di parte del prezzo da parte dello Stato.
Che dire? A noi quest’iniziativa sembra davvero lodevole, e non sarebbe davvero una cattiva idea proporre qualcosa di simile in Italia, una nazione tra le più industrializzate al mondo, ma decisamente carente a livello di informatizzazione generale. Certo, aspettarsi un laptop da 8 euro da noi sarebbe mera utopia, ma un forte sconto (non 100 ero o giù di lì!) sull’acquisto di nuovi PC ad opera dello Stato sarebbe sicuramente un’arma giusta per favorire la diffusione della cultura informatica nel Paese.
Riflettiamoci, e speriamo che quest’iniziativa indiana, così come altri progetti simili, vada a buon fine.
AGGIORNAMENTO: Stando a quanto segnalato da alcuni di voi, gentilissimi amici geek, il progetto indiano avrebbe preso una “piega” diversa da quella sperata, trasformando il “laptop dei sogni” in una sorta di hard disk ricco di dati per lo studio (o poco più). Appena ci saranno sviluppi più chiari sulla faccenda vi informeremo, intanto continuiamo pure a riflettere sulla questione “incentivi” alla cultura informatica nel nostro Paese (ma non solo).
Via | Repubblica