Wi-Fi libero esercizi pubblici Italia

Google, Wi-Fi gratis per tutti gli abitanti di Chelsea a NYC

Wi-FI free Google Chelsea

Quella di Google, oramai è chiaro, è una vera e propria battaglia contro il digital divide così come dimostra il suo costante impegno per il progetto mirante a voler rendere disponibile internet e, sopratutto, la banda larghissima in numerose città e zone degli Stati Uniti.

Mesi fa, ad esempio, big G aveva fatto in modo da poter rendere disponibili connessioni da 1 Gbps agli abitanti di Kansas City ma ad essere particolarmente importante è anche quanto reso noto nel corso delle ultime ore.

Google ha infatti annunciato di aver dato il via ad una nuova iniziativa dedicata in maniera esclusiva al quartiere Chelsea di New York, nella zona di Manhattan, dove, appunto, il team del gran colosso delle ricerche in rete installerà l’infrastruttura necessaria mediante cui fornire accesso gratuito ad internet tramite network Wi-Fi.

ADSL banda larghissima 2013 Italia

2013, ADSL in tutta Italia e banda larghissima in arrivo?

ADSL banda larghissima 2013 Italia

Il 2013 appena iniziato sarà un anno davvero speciale per la banda larga in Italia o almeno così dovrebbe essere attenendosi a quelli che sono gli obiettivi fissati dal Decreto Crescita 2.0.

L’anno oramai in corso dovrebbe infatti essere il primo in cui il Bel paese si prepara a tagliare i ponti con il digital divide raggiungendo un doppio ed importante traguardo quale l’estensione all’intera popolazione della copertura della banda larga base 2 Megabit, vale a dire quella minima per poter usufruire dei servizi digitali, e la messa in atto di un piano nazionale con banda larghissima, 30-100 Megabit, da offrire in una trentina di città della penisola.

Il secondo traguardo, sempre attenendosi a quelli che sono gli obiettivi prefissati, dovrebbe essere raggiunto sia con la fibra ottica sia mediante la diffusione dell’LTE che sino a questo momento si è vista soltanto a Roma, Milano, Napoli e Torino.

Nel corso delle prossime settimane, quindi, saranno avviati bandi con cui operatori fissi e mobili costruiranno reti finanziate sia sfruttando i fondi sia spendendo denaro di tasca propria.

Contro il digital divide ricoprirà un ruolo di particolare improtanza la possibilità di sfruttare l’LTE a 800 Mhz mediante cui sarà possibile dare banda larga alle zone rurali dove, appunto, l’ADSL costituisce ancora un vero e proprio sogno.

Internet The Web Index

The Web Index, l’Italia è ancora in ritardo

Internet The Web Index

Stando a quelli che sono i dati emersi dall’ultimo The Web Index, l’iniziativa di Tim Berners – Lee in base al quale viene calcolato l’indice globale sull’utilizzo del web e il cui scopo è “permettere a ogni Paese di capire di che cosa ha bisogno per connettere a Internet la gente, e aiutare i Paesi a comprendere quali passi futuri compiere”, l’Italia, allo stato attuale delle cose, è ancora abbastanza indietro rispetto ad altre nazioni.

I parametri impiegati per valutare gli stati nei quali il web è sfruttato in maniera migliore sono tre, quali la preparazione al web, ovvero la qualità e l’estensione delle infrastrutture di comunicazione e istituzionali, l’utilizzo del web all’intero di un paese ed i contenuti disponibili e, infine, l’impatto del web tenendo conto di indicatori sociali, economici e politici.

Tenendo conto di questi tre fattori viene quindi calcolato l’impatto di un dato paese sul web in una scala che va da 1 a 100.

A tal proposito, per l’edizione 2012, ad occupare la prima posizione in questa speciale classifica è la Svezia seguita poi dagli Stati Uniti, dal Regno Unito, dal Canada e dalla Finlandia.

SicuriOnline Microsoft

Microsoft e la Polizia di Stato lanciano SicuriOnline

SicuriOnline Microsoft

Microsoft, operando in collaborazione con la Polizia di Stato, ha lanciato, proprio nel corso delle ultime ore, un nuovo ed interessante progetto mirante ad incrementare la sicurezza della vita digitale degli utenti che prende il nome, appunto, di SicuriOnline.

Trattasi, nello specifico, di un nuovo sito web user-friendly che mette a disposizione dei suoi visitatori tutta una serie di utili suggerimenti ed accorgimenti da prendere in considerazione per tutelarsi dai sempre maggiori rischi nei quali è possibile incorrere navigando online e il cui impiego, proprio per tale ragione, va a rivelarsi particolarmente utile per tutti coloro che sono alle prime armi con internet.

SicuiOnline propone un pratico decalogo ed appositi quiz mediante i quali viene offerta l’opportunità di conoscere tutto quanto risulta necessario sapere per tutelare la propria incolumità online ed anche quella della postazione multimediale in uso.

Italia: smartphone, tablet, apps e social network trainano la crescita digitale

Italia nuovi media digitali

Se nel suo complesso il mercato dei media in Italia è continuato a calare durante il 2011 oramai trascorso, smartphone, tablet, apps e social network, ovvero tutto ciò che fa parte dell’esclusiva categoria dei nuovi media digitali, pare stiano riuscendo a trainare il mercato facendo entrante il Bel paese a pieno titolo nell’universo dell’economia digitale, almeno secondo quanto emerso dall’ultimo studio dell’Osservatorio New Media & New Internet del Politecnico di Milano.

Il consumo dei media digitali pare infatti stia prendendo una piega completamente diversa da quella assunta in passato abbandonando il vecchio web in favore di applicazioni ed il mondo dei motori di ricerca a favore, invece, di quello dei social network, il tutto agendo direttamente da smartphone e tablet, ovvero in piena mobilità.

Il cambiamento di internet, infatti, è dettato sopratutto dalla sempre maggiore diffusione di nuovi dispositivi in grado di amplificarne e moltiplicarne le occasioni d’utilizzo anche tra quel gran numero di abitanti del Bel paese che, per un motivo o per un altro, risultano da sempre, o quasi, meno inclini all’utilizzo dei ben più traidizionali computer andando quindi sempre più ad abbattere le frontiere del digital divide.

Audiweb: 35,8 milioni di italiani online nel 2011

Dati Audiweb 2011 internet Italia

Anche se le problematiche legate alle infrastrutture ed al digital divide appaiono come tutt’altro che assenti i dati della ricerca di base sulla diffusione e sull’utilizzo di internet nel Bel paese pubblicati da Audiweb sono risultati abbastanza positivi.

Secondo le ultime informazioni disponibili, infatti, sono ben 35,8 milioni gli italiani che accedono ad internet da qualsiasi luogo utilizzando computer e device di vario tipo, il che, in altri termini, sta a significare che rispetto al 2010 l’anno oramai trascorso ha segnato, in tal senso, un incremento pari al 6,9%.

L’incremento, a quanto pare, sembra esser dettato prevalentemente dall’effetto trainante dei social network, da quello dei gruppi d’acquisto e dalla diffusione dei device mobile.

Nel caso specifico del mobile risulterebbe infatti aumentata, e non di poco, la possibilità di accedere ad internet sfruttando device rientranti in tale categoria.

XO 3.0: il tablet da 100 dollari del progetto OLPC presentato al CES 2012

XO 3.0

Nato dall’idea di distribuire, in maniera tanto semplice quanto efficace, la tecnologia anche nei paesi emergenti ed in via di sviluppo favorendo quindi la diffusione della società dell’informazione, l’XO 3.0, il tablet tanto economico quanto robusto di cui si era già iniziato a parlare da qualche tempo a questa parte, è stato presentato alla vasta utenza durante le prime ore del CES 2012.

Il laptop era stato annunciato già da lungo tempo dal progetto One Laptop Per Child ma per poter vedere i frutti del lavoro dell’informatico filantropo Nicholas Negroponte e del suo team sono stati necessari ben due anni.

L’XO 3.0 è, sostanzialmente, un tablet dal prezzo estremamente contenuto pensato, in maniera specifica, per essere impiegato senza problemi in tutti quegli ambienti non particolarmente accoglienti per i gadget hi-tech grazie all’imbottitura di cui è dotato e grazie anche alla possibilità di essere alimentato mediante energia solare o sfruttando l’apposita manovella.

Unione Europea: la banda larga non è un servizio universale

Banda larga Unione Europea

Per l’Unione Europea, così come reso noto nelle ultime ore, la banda larga, almeno allo stato attuale delle cose, non va a configurarsi come un servizio universale, ovvero non risulta compresa in uno di quei servizi minimi che un cittadino facente parte dell’Unione ha il diritto di pretendere.

Questo sta quindi a significare che tutti i vari paesi dell’Unione Europea saranno liberi di decidere come comportarsi relativamente alla gestione della banda larga senza alcun ordine “dall’alto”.

Si tratta di una decisione che, per ovvie ragioni, ha deluso coloro che attendevano un intervento dai piani alti per fare in modo di poter usufruire della banda larga considerando i grandi ritardi di alcuni paesi nello sviluppare le proprie infrastrutture al fine di rendere disponibile un ADSL veloce e, sopratutto, per tutti.

USA, computer ed internet a basso costo anche per i più poveri

Negli Stati Uniti, grazie al programma  Connect-to-Compete computer ed internet saranno venduti a basso costo per i nuclei familiari più poveri al fine di ridurre il digital divide

Negli Stati Uniti la lotta al digital divide prosegue senza sosta ed il recente programma Connect-to-Compete ne è senza alcun dubbio la più evidente dimostrazione.

Fortemente voluta dai vertici della Federal Communications Commission (FCC) e con il sostegno di giganti dell’IT, come nel caso di Microsoft, e di importanti provider, come  Cox Communications, Connect-to-Compete altro non è che la nuova ed interessantissima iniziativa relativa all’intero territorio USA in base alla quale anche le famiglie più povere potranno avere a propria disposizione l’accesso ad internet in modo tale da non esser tagliate fuori dalla costante e sempre più rapida evoluzione digitale.

L’evoluzione di Connect-to-Compete si articola in due parti distinte ma, al contempo, parallele: da un lato si cercercherà di fornire a tutte le famiglie che ne hanno bisogno un computer ad un prezzo decisamente inferiore rispetto alla media, dall’altra, invece, verrà proposto un contratto per ottenere una connessione ad internet low cost.

Nel maxi-emendamento anticrisi c’è speranza per la banda larga, forse

Il Consiglio dei Ministri italiano ha approvato un maxi-emendamento che, tra le varie voci presenti, ne dovrebbe contenere anche una relativa allo sviluppo della banda larga

Il Consiglio dei Ministri italiano ha recentemente provveduto ad approvare un maxi-emendamento contenente i correttivi mediante cui si spera di riuscire a meter fine alla situazione italiana di grave crisi economica e, secondo alcune indiscrezioni, tra le varie voci presenti, ve ne sarebbe anche una facente riferimento alla banda larga.

Nel testo in questione dovrebbero infatti essere contenute le seguenti parole:

[…] ad assicurare l’azzeramento del digital divide, l’individuazione delle modalità di realizzazione degli interventi nelle aree per le quali gli operatori di telecomunicazione non prevedono di assicurare la copertura con le reti di nuova generazione, nonché provvede a definire le modalità di coinvolgimento degli operatori privati e della cassa depositi e prestiti.

Il finanziamento dello sviluppo della banda larga sul territorio italiano dovrebbe essere finanziato mediante i fondi strutturali provenienti dall’Unione, dal fondo per lo Sviluppo ed anche dalla Cassa depositi e prestiti.

Banda Larga: addio agli 800 milioni di euro promessi dal Governo

Ci troviamo in un periodo di forte crisi economica, fare investimenti è difficile per tutti, ma questa in pochi se la sarebbero aspettata. Nella bozza della finanziaria giunta ieri all’esame del Consiglio dei Ministri, sono stati eliminati gli 800 milioni di euro di investimenti per la banda larga promessi a più riprese dal Governo.

I fondi erano stati dati praticamente per certi dopo che, l’altro giorno, l’asta per l’acquisizione delle frequenze 4G si era conclusa con un incasso record per lo Stato: 4 miliardi di euro (circa 1,6 miliardi più del previsto). Si era detto che se l’asta avesse superato i 2,4 miliardi di introiti, il 50% dell’eccedente – ovvero gli 800 milioni di euro – sarebbe stato investito subito per potenziare la banda larga in tutto il Paese. Invece niente.

Banda larga, Romani: “800 milioni di euro già pronti” e Fini vuole il Nobel per Internet

Dopo le clamorose dichiarazioni del Ministro Brunetta risalenti allo scorso ottobre (entro il 2010 tutti i cittadini italiani avranno almeno 2 MB di banda larga), un altro esponente del Governo italiano si è espresso in merito allo sviluppo della banda larga nel Paese.

Si tratta di Paolo Romani, il vice ministro alle telecomunicazioni famoso per il decreto anti-YouTube poi sfumato, che nel corso della conferenza “Internet e Libertà” svoltosi alla Camera ha annunciato che “ci sono 800 milioni di euro per la banda larga “congelati” in attesa di tempi migliori, che presto saranno utilizzati”.

Si tratta degli stessi 800 milioni menzionati dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta nell’intervento a cui facevamo prima riferimento e che Romani assicura, rispondendo ad alcune obiezioni sulla presunta deviazione degli stessi, “non sono stati destinati ad altro. Non bisogna confondere i fondi Fas per la banda larga con gli incentivi, è soltanto la cifra (800 mln) che coincide”.

Banda larga: Scajola bacchetta Silvio

Di fatti concreti ancora non se ne sono visti, ma il fatto che nel giro di poche settimane ben due ministri italiani abbiano trattato il tema banda larga ci fa ben sperare.

Dopo le esternazioni di Brunetta, il quale ha promesso 2 MB di banda per tutti entro il 2010, il ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola, ha iniziato a sollecitare il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, affinché sbloccasse i fondi già promessi per l’annullamento del digital divide ma finora congelati a causa della crisi economica.

Secondo il ministro ligure, basterebbero 800 milioni di euro per dare il là ad un circolo virtuoso che darebbe lavoro a 50.000 persone e agevolerebbe l’apertura di ben 33.000 cantieri. Perché non fare questo piccolo sacrificio?

ADSL, Brunetta: “2 MB di banda per tutti entro il 2010”. E i prezzi?

Come avrete sicuramente letto o sentito sui maggiori media nazionali, il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, Renato Brunetta, ha dichiarato guerra al digital divide annunciando che “entro il 2010 tutti i cittadini italiani avranno almeno 2 MB di banda larga”.

La promessa, inutile nasconderlo, è di quelle azzardate. Come ammesso dallo stesso Brunetta, per portare a termine la missione occorrono investimenti pubblici e privati per un totale di 800 milioni di euro (cifra che il Ministro ha chiosato con un laconico “non costa nemmeno tanto”). Somma che, soprattutto in periodi di crisi come questo, non appare stanziabile ed applicabile nel giro di un anno o poco più.

Ad ogni modo, noi vogliamo pensare positivo, far finta di non aver mai sentito promesse del genere andate a finire inesorabilmente nel vuoto, e credere ciecamente al crociato della guerra anti-fannulloni. Ma c’è una domanda che continua a ronzarci nella testa: ammesso che entro il 2010 tutti i cittadini italiani avranno almeno 2 MB di banda larga, siamo sicuri che i “digital divisi” pagheranno la loro connessione alle stesse cifre di chi ha la fortuna di vivere in un posto coperto dalla connessione ad alta velocità?