Microsoft: Linux e pirateria i principali avversari

Con la sua consueta verve da gentleman anglosassone, il caro zio Steve “curious” Ballmer ha illustrato agli investitori un grafico – lo stesso che vedete qui sopra – nel quale viene “immortalata” l’attuale situazione del mercato informatico e nel quale vengono illustrate le strategie che il gruppo di Redmond intende perseguire prossimamente per affrontare a muso duro i suoi principali avversari. E a questo punto sorge spontanea la domanda: quali sono questi temibili nemici da abbattere?

Al primo posto, con un po’ di sorpresa da parte di un moscerino che aleggiava nella sala dove si è tenuta la riunione, c’è la pirateria, ossia le versioni taroccate degli stessi prodotti Microsoft. Infatti, se messi tutti insieme, i “Windows Pirated Edition” superano come quota di mercato quella combinata di Linux e Mac.

Un successo senza precedenti che, con appena qualche decennio di ritardo, è riuscito a far intuire al colosso a stelle e strisce che la strada da perseguire per affermarsi meglio sul mercato è quella che porta alla commercializzazione di prodotti (quasi) low-cost.


Infatti, è stato lo stesso “grande capo anguria sudata” a specificare che, nonostante un punto percentuale di crescita della sua fetta di mercato (pari a 300 milioni, non bruscolini), Apple rappresenta una minaccia per molti versi inferiore a quella rappresentata dall’ultra low-cost Linux (Ballmer la parola “gratis” non riesce proprio a pronunciarla, non c’è niente da fare). Un sistema che, come vi abbiamo anticipato poche ore fa, sta provocando sudori freddi in quel di Redmond a causa della sua larga diffusione sui netbook.

A questo punto, non ci rimane che vedere come sarà attuata questa strategia che prevede la diffusione di Windows 7, Internet Explorer 8 ed il miglioramento dei servizi targati Windows Live, nonché la conquista del mondo dei computer a basso costo e dei mercati emergenti attraverso un’apposita versione di Seven.

Insomma, riuscirà Microsoft a destreggiarsi nel quasi ignoto campo del low-cost? Solo il passare del tempo, scandito dalla caduta dell’ultimo capello rimasto sulla testa di zio Steve Fester, ce lo dirà.

Via | Neowin