Versioni non ufficiali di Windows: c’è da fidarsi?

Si prende una versione genuina di Windows, si eliminano i servizi ed i componenti ritenuti da chissà chi “inutili”, si aggiunge qualche trucchetto nel registro di sistema, s’includono nel pacchetto d’installazione originale una moltitudine di applicazioni (spesso non troppo legali), si tarocca il tutto e si distribuisce in giro per la rete. Questo, in estrema sintesi, il cammino che porta una versione non ufficiale di Windows su un sempre più alto numero di PC in giro per il mondo.

Tra “Eternity”, “Lite Mix”, “Vortex” e “Black Edition”, sono infatti diffusissime le edizioni di Windows XP, Vista e perfino Seven modificate e messe abusivamente in circolazione da gruppi o singoli utenti di dubbia fama. Ma volendo anche tralasciare per un attimo l’intricatissimo argomento pirateria, ci sarà da fidarsi di questi OS “trapelati” sulla grande rete?


La risposta a questa domanda è scontata: assolutamente no. Nessuno vieta infatti agli autori di questi sistemi modificati di inserire al loro interno delle minacce di varia natura per l’utente finale, da keylogger a malware tesi a spiare le abitudini e tracciare tutte le attività di chi utilizza il software distribuito.

Inoltre, non va mai sottovalutato il fattore open source. Insomma, se si decide di deviare la propria strada verso un Windows non ufficiale (e quindi la pirateria) perché impossibilitati a sborsare certe cifre, stufi di seguire procedure di registrazione e d’installazione di driver e/o programmi, probabilmente non si è mai avuto a che fare con una qualsivoglia distro Linux, in grado di andare incontro a tutte queste esigenze in maniera legale e sicura.

Amici, diffidate da questi sistemi trovati chissà dove. Se proprio siete stanchi del “classico” Windows, provate delle vere alternative a quest’ultimo e non dei simulacri, spesso portatori di rischi per la sicurezza e la privacy dell’utente.