Windows Vista vietato nella pubblica amministrazione texana
Probabilmente non se lo merita, ma Windows Vista verrà ricordato come uno dei peggiori prodotti sfornati da Microsoft, forse subito dopo Windows Me e BOB. La “mazzata finale” – in questo senso – è arrivata dagli USA, più precisamente dal Texas, dove è stato appena approvato un bilancio comprendente il divieto d’acquisto di licenze per Windows Vista (e, conseguentemente, di computer con il sistema preinstallato) per la pubblica amministrazione, a meno di specifiche autorizzazioni.
La motivazione ufficiale di questa proposta, avanzata originariamente dal Senatore democratico Juan Hinojosa, è che “Windows Vista ha causato diversi problemi e Windows XP fa tutto quello di cui la P.A. texana ha bisogno”. Parole più che condivisibili, anche per chi non ha alcuna intenzione di guardare all’importantissimo aspetto economico della faccenda.
Ad ogni modo, è impossibile non notare come il Texas abbia già speso la bellezza di 6.1 milioni di dollari per aggiornare i suoi sistemi installando il predecessore di Seven. Dei soldi che, soprattutto in tempi di crisi come questi, potevano essere spesi in maniera più accurata e fruttuosa per la comunità locale.
E Microsoft, che ne pensa di questa mossa? Come prevedibile, il gruppo di Redmond ha fatto sapere che “è sorpreso dal fatto che il Texas abbia deciso di penalizzare un unico prodotto ed un’unica azienda“.
Avranno poi tutti i torti Steve Ballmer e soci? Assolutamente no, ma forse era meglio concentrarsi sulla qualità dei prodotti sfornati invece di lamentarsi su decisioni drastiche prese in seguito dalla varie amministrazioni. In fondo, anche se qualche dollaro mancherà sicuramente nelle casse Microsoft, molto difficilmente vedremo i “texas ranger” a braccetto con i “rivoluzionari” cubani nel nome del pinguino. Pardon, del diavolo della Tasmania.
Che le pubbliche amministrazioni di tutto il mondo si stiano rendendo conto che è possibile ottimizzare i costi usando un po’ di sale in zucca?
Via | ComputerWorld