Windows 7: arriva una nuova pratica per l’attivazione. Era proprio necessario?


«I nostri principali obiettivi sono: permettere a Windows di proteggersi quando vengono aggirate o manomesse le tecnologie di attivazione integrate e facilitare la vita dell’utente semplificando il processo di validazione del sistema».

E’ con queste parole che Joe Williams, General Manager della divisione Microsoft Worldwide Genuine Windows, ha presentato ufficialmente il nuovo processo di attivazione/validazione di Windows 7. Un processo basato sulla Piattaforma di Protezione Software di Windows Vista, quella che ha “addolcito” il tanto vituperato WGA di XP eliminando le pratiche di “spegnimento” delle funzionalità del sistema ed il log off forzato ad ogni ora.

Tra le principali novità delle cosiddette WAT, le Windows Activation Technologies destinate a rimpiazzare il Windows Genuine Advantage in Vista e Seven, ci sarà la possibilità di cliccare immediatamente sul pulsante “Attiva in seguito” presente nella richiesta di validazione del sistema, senza dover aspettare 15 secondi come in Vista SP1.

Insomma, hanno deciso di risparmiarci il pulsante ingrigito per un quarto di minuto, ma non la comparsa della richiesta di attivazione ogni tre per due. Bella mossa.


OK, forse dei passi in avanti sono stati fatti, ma molte delle pratiche adottate da Microsoft per l’attivazione dei suoi sistemi risultano tuttora inadeguate agli occhi di molti geek. C’è bisogno di un genio per capire che i pirati se ne fregano amabilmente delle procedure di validazione, mentre quasi tutte le” rotture di scatole” vanno agli utenti onesti incappati in malfunzionamenti del WGA o truffati?

E’ proprio lo stesso ragionamento che vale per i DVD protetti ed i DRM: i pirati scassinano i lucchetti digitali come meglio credono, gli acquirenti regolari vengono costretti a subire le conseguenze di restrizioni spesso inconcepibili ed ingiuste (impossibilità di fare una copia di riserva di un film in DVD regolarmente acquistato, impossibilità di ascoltare un MP3 scaricato legalmente sul proprio player preferito, e così via).

Tra WGA, WTA e DRM sembra proprio che a nessuno sia balenata per la testa la mossa più semplice per contrastare la pirateria senza limitare la libertà dell’utente: abbassare i prezzi. Non vi sembra strano?

Via | My Digital Life