Netbook gratis per tutti?

Chi ha minimo vent’anni ed ha vissuto sulla propria pelle l’incredibile diminuzione dei prezzi dei computer e, ancora oggi, rimane spesso incredulo di fronte ai cartellini posti sugli scaffali dei negozi accanto a PC desktop, notebook e – soprattutto – netbook.

I netbook, già. E chi se lo sarebbe mai immaginato, fino a qualche anno fa, che un giorno sarebbe stato possibile portarsi a casa dei computer tanto potenti a costi così contenuti? Nessuno, probabilmente. E nessuno, con lo stesso livello di probabilità, oggi immagina che un giorno potremmo avere dei netbook a costo zero. O quasi.

Sì, cari amici geek, avete letto bene: a-costo-zero. L’idea, a dire il vero, circola già da diverso tempo nei palazzi dei gestori telefonici di mezzo mondo che pensano di poter proporre con i portatili low-cost la stessa tipologia di contratto attualmente utilizzata per i telefonini (dispositivo gratis in cambio di “x” anni di contratto). Ma c’è una “variabile impazzita” che potrebbe rendere il tutto ancora più conveniente e, addirittura, stravolgere il mercato globale: Linux.


Infatti, se l’ipotesi avanzata in un recente articolo di APCMag si tramutasse in realtà, ovvero, se i gestori si accorgessero dell’esistenza del sistema open source e del vantaggio economico che potrebbe portare sia a loro che all’utenza finale, la fetta di mercato del pinguino aumenterebbe in maniera spropositata e gli abbonamenti potrebbero attestarsi su cifre più che ragionevoli (a meno che i “furbacchioni” non intendano intascare i soldi risparmiati dal mancato pagamento delle licenze a Microsoft).

Insomma, che il futuro sia nelle piccole braccia dei netbook pare ormai acclarato, sono trasportabili ovunque senza problemi, costano pochissimo, hanno delle batterie dalla durata più che soddisfacente e sono web-friendly come nessun altro dispositivo al mondo. Eppure, non è ancora chiaro chi conterà di più in questo imminente futuro: le software house, gli assemblatori o i gestori telefonici?

Alcuni piccoli segnali sembrerebbero già volgere in favore di questi ultimi. Basta infatti guardare verso l’Australia, dove il carrier telefonico Optus ha già iniziato ad offrire con un discreto successo computer HP/Compaq gratis in cambio di contratti. E la stessa cosa la sta facendo Vodafone con il Dell Mini 9.

Qualcosa, bene o male, sembra quindi muoversi. Forse anche dalle nostre parti dove, però, facciamo ancora una certa fatica ad immaginare computer con Linux distribuiti a costo zero (a meno di abbonamenti da 80 euro mensili o “fregature” del genere).

E voi, invece, cosa vi aspettate?

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