Non bisogna odiare Windows, parola di Linus Torvalds
Proprio come da promessa, qualche giorno fa Microsoft ha pubblicato 20.000 stringhe di codice sotto licenza GPLv2. Si tratta dei driver della tecnologia “Hyper-V” presente nel nuovo Windows Server 2008 che, attraverso questa diffusione open source, dovrebbero riuscire a migliorare sensibilmente l’interoperabilità tra Windows e i sistemi Linux.
Questa importantissima mossa è valsa al gruppo di Steve Ballmer le lodi di molte persone, tra cui il meno sospettabile di tutti: Linus Torvalds. Nel corso di un’intervista rilasciata a “Linux Magazine”, il papà di Linux ha infatti annunciato di essere molto contento per la scelta fatta da Microsoft e di non voler essere associato a chi, nella foltissima comunità del software libero, ritiene Windows il demonio nella sua veste digitale criticandolo sempre e comunque.
Sembra, insomma, di assistere ad un disgelo secondo solo a quello tra Russia e Stati Uniti dopo la caduta del muro di Berlino. E ad avvalere questa auspicabile ipotesi, eccovi qualche altro stralcio dell’intervista rilasciata da Torvalds in merito all’ipotesi secondo cui Microsoft avrebbe rilasciato quelle righe di codice solo per meri tornaconti societari:
Anch’io credo che sia tutto guidato da dei tornaconti, ma tutti i prodotti open source nascono per il tornaconto di qualcuno. Anche io quando ho creato Linux avevo delle motivazioni personali che mi hanno spinto a farlo.
Criticare Microsoft perché ha scritto dei driver per il suo modello di virtualizzazione è da sciocchi. Se non si criticano le case produttrice di hardware perché scrivono i driver dei loro dispositivi o la IBM perché finanziò tutto lo sviluppo del sistema “Power”, non lo si deve fare nemmeno con Microsoft. Sarebbe da ipocriti.
Adesso non ci rimarrebbe che aspettare le prossime mosse tra i due neo-piccioncini del mondo informatico, ma un dubbio atroce ci pervade anima e corpo: chi lo dice alle due accese “tifoserie” che i loro mondi stanno per avvicinarsi più di quanto si sarebbe mai potuto immaginare?
Via | Computer World
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