Windows 7 VS Ubuntu 9.10 secondo il Guardian

Meglio i Beatles o i Rolling Stones? Meglio le brune o le bionde? Meglio Windows 7 o Ubuntu 9.10?

Tutte domande a cui rispondere è molto difficile, ma non impossibile. Lo sa bene il giornalista Kevin Anderson, che sull’autorevole Guardian non ha esitato a mettere a confronto i due sistemi operativi più chiacchierati del momento, evidenziare i maggiori pro e contro di entrambi e azzardare qualche giudizio (opinabile, come qualsiasi giudizio personale, ma interessante da conoscere).

Di seguito, trovate riportate le parti salienti dell’articolo. Leggetelo attentamente e non mancate di faci sapere la vostra a riguardo.

Installazione

Per i suoi test, Anderson ha volutamente utilizzato un vecchio Dell Latitude Cpx con processore Pentium III da 750Mhz. L’aggiornamento di Ubuntu 8.10 a Karmic Koala (una RC) è durato circa due ore, in questo lasso di tempo il sistema ha provveduto a scaricare il mega-upgrade dalla grande rete, applicarlo e aggiornare tutti gli applicativi presenti nell’OS. L’installazione da zero di Windows 7 (misteriosamente in versione beta) sulla medesima macchina ha impiegato poco, non è ben specificato quanto ma tenuto conto dell’hardware a disposizione è presumibile si sia trattato di 30/40 minuti totali.


L’installazione di Seven è stata tentata anche su un nuovo MacBook con processore Core Duo da 2.0Ghz, con lo stesso successo. Benissimo, sullo stesso computer, anche l’installazione “pulita” di Ubuntu tramite Wubi, che ha impiegato circa 15 minuti per essere completata.

Conclusioni: aggiornare Ubuntu 8.10 a Ubuntu 9.10 è facile tanto quanto aggiornare Vista a Seven. Le cose si complicano quando si vuole passare da XP a Windows 7 (l’aggiornamento diretto non è possibile in questo caso, ndr). Ubuntu dispone, però, di più opzioni per l’installazione.

Velocità

Se si disabilitano gli effetti grafici avanzati, Windows 7 funziona bene anche su macchine datate. Cosa che il suo predecessore non era in grado di fare. Ubuntu, invece, ha sempre funzionato egregiamente su hardware non di primissimo pelo.

Conclusioni: entrambi i sistemi si comportano bene con macchine vecchiotte. Ubuntu, anche grazie alla versione che utilizza XFCE come ambiente desktop (Xubuntu), può essere usato anche in situazioni estreme.

Driver

Con Windows Seven, componenti quali la vecchia scheda 3Com WiFi presente nel PC di Anderson hanno necessitato di driver di terze parti per funzionare, su Ubuntu 9.10 no: tutto è stato riconosciuto subito dopo l’installazione del sistema. L’unica eccezione ha riguardato la scheda video ATI, perfettamente funzionante sull’OS Microsoft ma zoppicante su quello del pinguino (i driver proprietari non sono il massimo, quelli open non permettono di sfruttare al 100% le potenzialità della scheda).

Conclusioni: Windows , grazie ai driver di terze parti, riconosce la maggioranza dell’hardware sul commercio, ma appena uscito dalla scatola tralascia parecchi dispositivi (anche se riconosciuti da una precedente installazione del sistema). Su Linux, se un dispositivo non viene riconosciuto subito dopo l’installazione, spesso sono guai. Entrambi i sistemi, dunque, potrebbero fare di meglio.

Applicazioni

Una delle novità più interessanti di Ubuntu 9.10 è senz’altro rappresentata da Ubuntu Software Centre, un centro grazie al quale è possibile trovare ed installare facilmente applicazioni adatte ad ogni scopo. Queste ultime, vanno ad aggiungersi al vastissimo set di programmi integrati nella distro di Canonical (da OpenOffice per il lavoro di ufficio a Firefox per la navigazione su Internet, passando per il fotoritocco di GIMP e tanti altri strumenti dedicati alla multimedialità).

La situazione è ben diversa in Windows 7. A furor di popolo, nel sistema operativo di Microsoft sono state rimosse anche applicazioni storiche quali Movie Maker, Messenger e visualizzatore foto (installabili separatamente a costo zero). Sul fronte multimediale, il Media Center di Seven “straccia” qualsiasi analoga applicazione per Ubuntu.

Conclusioni: installare i programmi con il nuovo “Software Centre” di Ubuntu è facilissimo, anche più semplice che installare i software per Windows.

Cloud Computing

Ubuntu 9.10 integra diversi strumenti per il cloud computing, come OpenNebula ed Eucalyptus, che consentono di gestire ambienti cloud (privati, ibridi e pubblici), ed Ubuntu One, per lo storage online (gratuito fino a 2GB).

Windows 7 non integra particolari strumenti per il cloud computing, ma sono disponibili SkyDrive, per lo storage online gratuito, e Live Mesh,, per sincronizzare informazioni fra più macchine.

Conclusioni: entrambi i sistemi si stanno muovendo verso un futuro Internet-centrico. Allo stato attuale, Ubuntu sembra essere un passo avanti, con strumenti già integrati nel sistema e pronti all’uso.

Per l’analista del Guardian, dunque, Seven è un buon sistema operativo e sarà un sicuro successo (soprattutto grazie alle applicazioni compatibili con esso, a cui gli utenti si sono ormai affezionati), ma Karmic Koala rappresenta un grosso passo in avanti rispetto al passato, essendo abbastanza facile da usare e sempre più ricco di applicazioni per ogni esigenza.

Siete d’accordo?