Bill Gates: “in Cina non c’è tanta censura, e Berlusconi è tirchio”


È un Bill Gates straripante quello che oggi imperversa sulle pagine dei giornali e sui siti Web di tutto il mondo, che dice la sua sulla questione cinese e torna a bacchettare il governo italiano per il poco aiuto offerto ai Paesi poveri.

L’ex CEO di Microsoft, intervistato dal programma della ABC “Good Morning America”, ha dichiarato che se si vuole restare in Cina bisogna seguire le regole di quel Paese: «Occorre decidersi: bisogna rispettare le leggi vigenti nei Paesi in cui si lavora o no? Chi decide per il no – ha continuato Gates – probabilmente non deve far business in quei luoghi».

Entrando nel merito delle censure, poi, il vecchio zio ha lasciato tutti di sasso: «La censura cinese di Internet è limitata e facilmente scavalcabile. Proprio per questo – ha concluso l’arguto Bill – credo sia importante mantenere florido il mercato della Rete da quelle parti».


Non è dai teleschermi della ABC, bensì dalle righe della lettera annuale che la fondazione benefica Bill and Melinda Gates redige ogni anno che il filantropico Bill torna ad attaccare Silvio Berlusconi e L’Italia, dopo il famoso cazziatone fatto al Belpaese in vista del G8 dell’Aquila.

Secondo quanto si legge dal comunicato, il Presidente del Consiglio italiano sarebbe “particolarmente tirchio e il nostro Paese, che “già era nella fascia bassa tra i paesi donatori europei”, avendo taglio oltre metà delle risorse destinate agli aiuti per il terzo mondo, “è diventato un paese particolarmente tirchio tra quelli europei“.

Lo zio conclude poi il suo pistolotto dando ragione al “compare” Bob Geldof: «Bob aveva ragione quando disse che il governo italiano vuole risanare il proprio bilancio sulla pelle dei poveri, in modo vergognoso».

Che i successi inanellati da Microsoft sotto la gestione Ballmer abbiano fatto inacidire il vecchio Bill?

[Via | Computer World | Tiscali] [Photo Credits | Masaru Kamikura su Flickr]