Apple: è lei la nuova “cattiva” del reame informatico?

Il mondo informatico vive anche di favole, suggestioni, lo si sa. Una di queste, fra le più diffuse, vede Microsoft ed Apple impersonare, rispettivamente, i ruoli di strega cattiva e Biancaneve in un reame i cui confini sembrano fin troppo definiti per essere reali.

Perché siano nate queste caratterizzazioni è facilmente intuibile: con la sua posizione dominante sul mercato e la sua fama da multinazionale avida che non guarda in faccia a nessuno, Microsoft è stata vista sempre come il male, il vecchio che ristagna, il pozzo oscuro dove le richieste degli utenti cadono per non ritornare più a galla; Apple l’esatto opposto, è sempre stata considerata “cool”, amica di tutti, innovatrice e attenta alle esigenze del pubblico. Ma le cose potrebbero non stare più così.

Molti attenti analisti del settore IT, come Preston Gralla di Computer World, stanno infatti avallando sempre di più l’ipotesi secondo cui i ruoli fra le big di Redmond e Cupertino si sarebbero letteralmente capovolti. Il Darth Fener della situazione sarebbe quindi diventato Steve Jobs, mentre Steve Ballmer anche se non calato ancora nei panni di Biancaneve (brrr…) si starebbe rivelando meno peggio di quanto creduto in passato.


Anche per questo “scambio di personalità” le motivazioni appaiono abbastanza evidenti. Da qualche anno a questa parte, Apple pratica politiche troppo restrittive, ha degli atteggiamenti non troppo amichevoli verso chi con i suoi scoop potrebbe danneggiarla e non esita a criticare ferocemente altre aziende del mondo informatico. Poi, diciamolo, chi ha successo sta sempre un po’ antipatico agli altri. E fra iPod, iPhone e iPad l’azienda di Cupertino ne sta avendo davvero tanto di successo, al punto che per la borsa adesso vale più di Microsoft.

Dall’altra parte del cielo, con la voluta dipartita dalla poltrona di CEO da parte di Bill Gates, Microsoft sembra aver cambiato faccia. I suoi prodotti sono nettamente migliori rispetto al passato (basta guardare Windows 7 e Office 2010), maggiormente al passo con i tempi e molto più capaci di incontrare le richieste degli utenti (es. la rimozione dei tanti programmi preinstallati in Seven). Senza dimenticare qualche apertura inaspettata verso il mondo “open”, che non guasta mai.

Allora è vero? Il mondo si è davvero capovolto? Con gli anni Apple sta perdendo la sua “innocenza” e Microsoft si è portata sui binari della redenzione? Nah.

La verità è che, ci piaccia o no, Microsoft ed Apple sono fatte di una pasta assai simile. Sono multinazionali che se danno vita a dei prodotti è solo per guadagnarci quanto più possibile (giustamente). Se poi ci riescono, ottenendo successi di livello mondiale, diventano squali che non guardano in faccia a niente e a nessuno pur di perseguire i propri interessi. E guai a credere che Google non faccia lo stesso.

Le favole, ahinoi, non fanno per questo mondo.

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