Banda Larga: addio agli 800 milioni di euro promessi dal Governo

Ci troviamo in un periodo di forte crisi economica, fare investimenti è difficile per tutti, ma questa in pochi se la sarebbero aspettata. Nella bozza della finanziaria giunta ieri all’esame del Consiglio dei Ministri, sono stati eliminati gli 800 milioni di euro di investimenti per la banda larga promessi a più riprese dal Governo.

I fondi erano stati dati praticamente per certi dopo che, l’altro giorno, l’asta per l’acquisizione delle frequenze 4G si era conclusa con un incasso record per lo Stato: 4 miliardi di euro (circa 1,6 miliardi più del previsto). Si era detto che se l’asta avesse superato i 2,4 miliardi di introiti, il 50% dell’eccedente – ovvero gli 800 milioni di euro – sarebbe stato investito subito per potenziare la banda larga in tutto il Paese. Invece niente.


Secondo quanto si legge nella bozza della legge di stabilità,  le ”eventuali maggiori entrate accertate rispetto alla stima” nella vendita delle frequenze 4G vanno metà al Ministero dell’economia (per il fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato) e metà al Ministero dell’istruzione (per “interventi urgenti” e altre voci di cui, al momento, non si conosce bene la traduzione pratica). Al Ministero per lo sviluppo economico nemmeno un euro.

E pensare che quello nella banda larga è uno dei pochi investimenti sicuri che si possono fare in un periodo “nero” come questo. Non ci vuole infatti un genio per capire che la sola diffusione di questa tecnologia porterebbe ad un importante sviluppo economico (si parla di 2-3 punti di PIL) e alla creazione di posti di lavoro a pari di un investimento esiguo se consideriamo i soldi che vengono sprecati in altri ambiti molto meno produttivi.

Che dire? Sopporteremo anche questa. Ci piacerebbe poter dire che comprendiamo, c’è la crisi, le risorse sono poche, ecc. ma questo “zac” suona maledettamente male. Sembra proprio un taglio al futuro dell’Italia.

Via | Il Sole 24 ore

Photo Credits | Andy Melton