Nel maxi-emendamento anticrisi c’è speranza per la banda larga, forse
Il Consiglio dei Ministri italiano ha recentemente provveduto ad approvare un maxi-emendamento contenente i correttivi mediante cui si spera di riuscire a meter fine alla situazione italiana di grave crisi economica e, secondo alcune indiscrezioni, tra le varie voci presenti, ve ne sarebbe anche una facente riferimento alla banda larga.
Nel testo in questione dovrebbero infatti essere contenute le seguenti parole:
[…] ad assicurare l’azzeramento del digital divide, l’individuazione delle modalità di realizzazione degli interventi nelle aree per le quali gli operatori di telecomunicazione non prevedono di assicurare la copertura con le reti di nuova generazione, nonché provvede a definire le modalità di coinvolgimento degli operatori privati e della cassa depositi e prestiti.
Il finanziamento dello sviluppo della banda larga sul territorio italiano dovrebbe essere finanziato mediante i fondi strutturali provenienti dall’Unione, dal fondo per lo Sviluppo ed anche dalla Cassa depositi e prestiti.
Questi soldi, però, va sottolineato, sono stati promessi svariate volte ma anche altrettante ritirati.
In una lettera scritta da Assoprovider al ministro Romani, comunque, vengono suggerite alcune interessanti iniziative che potrebbero influire in maniera estremamente positiva relativamente alla diffusione delle infrastrutture dedicate al broadband senza però pesare sui bilanci pubblici.
Tuttavia, al momento non è stata data ancora alcuna certezza.
Il maxi-emendamento andrà discusso e potrebbe essere soggetto anche ad alcune importanti modifiche per cui, per quanto concerne la banda larga, è ancora tutto da vedere ma, in ogni caso, ciò che ad oggi sembra esser chiaro è il fatto che qualcosa, in Italia, si sta forse muovendo in questa direzione
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