Facebook, un accordo per aumentare l’impegno per la privacy degli utenti
La notizia arriva direttamente da un articolo pubblicato recentemente sulle pagine del Wall Street Journal: Mark Zuckerberg e l’intero team di Facebook sarebbero sul punto di raggiungere un accordo con l’agenzia USA per la tutela dei consumatori (FCC, Federal Trade Commission) al fine di ottimizzate la gestione della privacy degli utenti iscritti al rinomato social network in blu.
L’accordo in questione, sostanzialmente, prevede l’obbligo da parte di Facebook di richiedere il consenso di ciascun iscritto per la pubblicazione online delle relative informazioni personali e, a quanto pare, tale modalità sarebbe stata proposta, come forma di auto-tutela, dagli stessi portavoce della risorsa di social networking.
In tal modo, quindi, le fastidiose problematiche sollevate circa due anni addietro dagli utenti statunitensi, verrebbero risolte ma, allo stato attuale delle cose, non è ancora chiaro quando i commissari USA passeranno effettivamente al vaglio la proposta di Facebook.
Il patteggiamento, comunque, potrebbe anche avere un forte impatto sull’intero web considerando che un numero sempre crescente di siti internet e società di servizi online hanno realizzato, e continuando tutt’ora a farlo, appositi strumenti mediante cui studiare il comportamento degli utenti in rete in base a quelli che sono i loro profili.
Frattanto, però, Facebook potrebbe dover fare i conti anche con un’altra situazione particolarmente spinosa concernente l’Europa e, nello specifico, il territorio tedesco.
Le autorità tedesche, infatti, stanno programmando l’inizializzazione di una violenta azione legale contro il social network in blu a causa della funzionalità adibita al riconoscimento automatico dei volti poiché secondo Johannes Caspar, commissario per la protezione dei dati di Amburgo, le legge che vige in Germania prevede che siano solo e soltanto gli utenti a poter decidere se abilitare o meno una funzionalità quale quella annunciata da Facebook.
Ad oggi, invece, spetta ai numerosi iscritti a Facebook provvedere alla disabilitazione manuale della feature.