Anonymous svela i dati di accesso di Radio Vaticana

Ebbene sì, anche quest’oggi la cronaca internettiana ci spinge ad occuparci di Anonymous. Dopo aver attaccato i siti di Trenitalia ed Equitalia durante lo scorso fine settimana, il noto gruppo di hacktivisti è tornato ad occuparsi di una sua vecchia “passione”: il Vaticano.

Come rivendicato sul blog di Anonymous Italia, nella giornata di ieri (12 marzo 2012) è stato messo nuovamente sotto scacco il sito Vatican.va ed è stato reso noto parte del database di Radio Vaticana, il cui sito però è rimasto attivo. Nel database i dati di accesso di decine di utenti del sito radiovaticana.org.


Anche questa volta, le motivazioni che hanno spinto Anonymous ad entrare in azione sembrano essere molteplici. Si parte da una semplice ripicca nei confronti della società americana Imperva che gestisce la sicurezza dei siti del Vaticano e aveva definito il precedente attacco di Anonymous come “un insuccesso” a tematiche più serie di interesse comune.

Le motivazioni che ci hanno spinto a dedicarci a voi non sono solo di così frivola natura“, si legge nel comunicato di Anonymous Italia rivolto a Radio Vaticana. “Senza entrare nel merito dei messaggi che la vostra radio diffonde vogliamo ancora una volta ricordare alla gente COME questi messaggi vengano diffusi”.

“Purtroppo – continua il post – è ormai un fatto conclamato che usiate ripetitori con potenze di trasmissione largamente fuori dai limiti di legge, ed è altresì tristemente nota la correlazione fra l’esposizione a onde elettromagnetiche di elevata intensità e l’insorgere di gravi malattie neoplastiche quali la Leucemia, il cancro e svariate altre terribili patologie“. Un video della rivendicazione è stato altresì pubblicato in Rete.

Per chi non ne fosse ancora al corrente, Anonymous aveva attaccato il sito del Vaticano già la settimana scorsa mandandolo offline per un bel po’, e vista la situazione non è escluso che possano esserci nuovi piani per lo stesso obiettivo da realizzare in tempi brevi. Lo scopriremo di sicuro nelle prossime settimane.