Google, Safari e la violazione della privacy degli utenti: inchieste aperte in USA e UE

Ancora problemi per Google relativamente alla questione privacy: nel corso delle ultime ore, infatti, si è discusso nuovamente della modalità mediante cui il gran colosso delle ricerche in rete avrebbe aggirato il blocco dei cookie di Safari al fine di poter tracciare con maggior facilità gli utenti impegnati nell’utilizzo del browser web di Cupertino.

Le autorità statunitensi e quelle europee, infatti, a distanza di circa un mese dall’accaduto, vogliono ora approfondire la questione.

Negli Stati Uniti e in Europa sono infatti state aperte tutta una serie di apposite inchieste in modo tale da poter verificare se vi sia stata un’effettiva violazione della privacy di tutti gli utenti Safari ed in caso di riscontri big G, questa volta, dovrà fare i conti con sanzioni che si preannunciano come tutt’altro che di poco conto.


Nel dettaglio, la Federal Trade Commission (FTC) ha annunciato l’inizio delle indagini negli Stati Uniti, la francese CNIL (Nationale de l’Informatique et des Libertés), invece, andrà ad agire a nome della Commissione Europea.

Stando a quanto riportato dal Wall Street Journal, tenendo conto dei precedenti accordi tra Google e la FTC, la ben nota società di Mountain View rischia un’ammenda pari a ben 16 milioni di dollari per ogni violazione commessa ogni singolo giorno.

Una multa di questo tipo andrebbe a ledere, e non di poco, Google generando un inevitabile danno d’immagine ma anche e sopratutto creando problemi sul piano economico.

Allo stato attuale delle cose, comunque, non risulta ancora chiaro come l’ammontare totale della multa possa essere calcolato qualora la colpa di Google, che dovrà essere dimostrata mediante un vero e proprio dolo, trovi effettivamente riscontro.

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