Il Mac va in crash? La colpa potrebbe essere di Google Chrome!

Soltanto da pochissimo Google ha reso disponibile un’apposita versione di Google Chrome per device iOS risucendo a riscuotere, in maniera quasi fulminea, gran successo tra la vasta utenza.

Purtroppo, però, a quella che va a configurarsi come una bella e buona notizia va adesso a sommarsi la news che, proprio nel corso delle ultime ore, ha iniziato ad impazzare online.

Stando a quanto reso noto pare proprio che l’ultima versione di Gogole Chrome per OS X sia in grado di provocare gravi blocchi e crash sui Mac più recenti.

Il problema, a quanto pare, avrebbe a che fare con l’accelerazione via GPU del browser ed il “fattaccio”, nello specifico, andrebbe ad interessare i Mac dotati di scheda grafica Intel HD 4000.


La problematica, nello specifico, fa quindi riferimento a quelli che sono i modelli presentati recentemente al WWDC 2012, ovvero i nuovi MacBook Air e MacBook Pro.

Appare comunque molto strano il fatto che una semplice applicazione avviata in spazio utente possa creare tanti problemi ma a fornire maggiori info a tal proposito è stata Google stessa mediante un apposito comunicato rilasciato a Gizmodo.

Abbiamo identificato una debolezza nelle risorse grafiche del browser Chrome relativa al modo in cui vengono disegnati i plugin su Mac OS X. Sono già in corso le indagini per comprendere le cause di tale debolezza e porvi rimedio.

Il bug sta causando kernel panic sull’hardware Mac che contiene chip grafici Intel HD 4000 (per esempio i nuovi MacBook Air). Apple in ogni caso ha già etichettato il bug col numero 11762608 riguardo i kernel panic, dato che una semplice app non dovrebbe essere in grado di provocare effetti simili.

Mentre la causa del problema viene risolta, disabiliteremo temporaneamente alcune delle feature dell’accelerazione via GPU di Chrome sull’hardware incriminato grazie ad un auto-update reso disponibile questo pomeriggio (giovedì 28 giugno). Un nuovo fix riabiliterà il tutto non appena avremo risolto l’inconveniente.

Nel giro di pochi giorni, comunque, Google potrebbe riuscire a porre rimedio alla faccenda senza particolari intoppi.

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Via | The Verge