Un anno senza Steve Jobs

Il 5 ottobre di un anno fa, Steve Jobs è passato a miglior vita trasformandosi da pirata della Silicon Valley ad icona pop. Come accade con i cantanti e le star di Hollywood, anche il co-fondatore di Apple dopo il trapasso si è trasformato in un personaggio perfetto, in odore di santità ad uso e consumo delle masse. Forse era quello che voleva, chissà. In ogni caso, l’interrogativo più pressante di queste ultime ore è: cos’è cambiato in questi dodici mesi?


La risposta l’abbiamo cercata, per dodici mesi, ininterrottamente, ma non l’abbiamo trovata. La verità è che non è cambiato nulla. Ancora nulla. Forse senza esserne consapevole, forse sapendolo alla perfezione e sperando che questo periodo non passi mai, la Apple di oggi sta vivendo ancora nel mondo disegnato, costruito e reso dorato da Jobs.

Se il CEO carismatico, quello del golfino nero e dei jeans, fosse ancora in vita, avrebbe lanciato un nuovo iPhone dalla forma allungata e con un servizio di mappe alternativo a quello di Google (forse testato un po’ più a fondo, magari). Avrebbe festeggiato per la vittoria contro Samsung in tribunale ed ora starebbe lavorando alacremente ad un nuovo iPad: proprio quello che è successo, e sta succedendo, senza la sua presenza a questo mondo.

Ciò da un lato ci conferma la grandezza della visione di Jobs, dall’altra ci fa capire i limiti di un mercato, come quello tecnologico odierno, che per uno, due e probabilmente anche tre anni seguirà le idee di una persona che non ha potuto vivere la contemporaneità.

Probabilmente nessuno se ne accorgerà. Le file fuori dagli Apple Store saranno anche più lunghe di quelle che si vedevano nell’era Jobs, le aziende concorrenti continueranno a inseguire (e qualche volta a copiare) i prodotti della mela, ma prima o poi il tempo renderà la visione di Jobs troppo limitata per essere mantenuta in vita (se non nelle sue linee guida generali).

Ed è allora che vedremo la vera industria tecnologica all’opera, senza più nessun leader carismatico da cui copiare stili ed idee. In nessuna parte del mondo. Perché no, statene certi, di Jobs ce n’è stato solo uno e non ne nasceranno più. Purtroppo.

[Photo Credits | Anne Cunningham]