Google, Microsoft e la guerra degli standard
Un ulteriore capitolo della sempre più accesa guerra brevettuale è stato aggiunto proprio nel corso delle ultime ore ed a fare da protagonisti sono, questa volta, Microsoft e Google.
Dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti è infatti giunta una raccomandazione alla International Trade Commission (ITC) incaricandola di far chiarezza in merito a difficili questioni in fatto di proprietà intellettuale.
Nel dettaglio, la ITC è stata incaricata di evitare di offrire strumenti alle aziende che hanno intenzione di far valere i propri brevetti esenziali per standard come mezzi mediante cui bloccare i prodotti altrui.
I brevetti regolati da regime speciale non possono quindi diventare degli strumenti di offesa e la ITC deve dunque fare in modo che gli standard non risultino indeboliti da una diversa interpretazione dell’intero sistema brevettuale.
Tale raccomandazione ha però fatto scaturire l’ira di Microsoft che scagliandosi contro la FTC l’ha criticata per l’atteggiamento eccessivamente permissivo nei confronti di Google che secondo l’accordo firmato con l’antitrust USA ha la possibilità di gestire i brevetti FRAND con varie eccezioni e, di conseguenza, può usare tali brevetti come meglio crede in caso di denuncia da parte di un altro gruppo.
Microsoft ha quindi chiesto alla FTC di adeguare l’accordo ai parametri imposti dal DOJ assumndo un atteggiamento ben più fermo nei confronti dei brevetti essenziali per gli standard.
Google, frattanto, ha provveduto a ritirare le prorpie richieste di blocco della commercializzazione della Xbox per violazione dei brevetti pare degli assett acquisiti da Motorola.
Nell’accordo con la FTC Google aveva già anticipato la sua mossa ma nel documento aveva anche inserito tutta una serie di clausole che ora vengono contestate da Microsoft.
A questo punto per poter scoprire come si evolverà la faccenda non resta nient’altro da fare se non attendere.
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