Sergey Brin, i Google Glass ci libereranno dalla schiavitù da smartphone

Due giorni fa Sergey Brin, il co-fondatore di Google, è salito sul palco dell’edizione 2013 della conferenza TED per parlare dei Google Glass, gli occhiali per la realtà aumentata di big G.

Brin si è soffermato sopratutto su come il lancio sul mercato degli occhiali per la realtà aumentata di Google sarà in grado di stravolgere le ben consolidate abitudini degli utenti che giorno dopo giorno divengono sempre più schiavi degli smartphone.

Lo stesso co-fondatore di Google ammette di tenere sempre sotto controllo il display del proprio smartphone per verificare se sono presenti nuovi messaggi di posta elettronica o notifiche dei social network utilizzati, una pratica questa che, a suo dire (e non solo), può essere paragonabile ad una sorta di tic nervoso.

È questo il modo in cui vorresti interagire con altre persone? È una cosa castrante. Stai lì a fare scorrere il dito su questo pezzo di vetro. È questo che vuoi davvero fare con il tuo corpo.

Brin a parte, milioni di persone, infatti, si ritrovano in ogni momento ed in qualsiasi luovo a toccare lo schermo del proprio smartphone o del proprio tablet in maniera quasi compulsiva per accertarsi della presenza o meno di eventuali notifiche.

Proprio per questo a detta di Brin l’arrivo dei Google Glass sul mercato potrebbe modificare e correggere questa situazione.

Unitamente alle sue opinioni in merito agli smartphone, al modus operandi degli utenti e al futuro di entrambe le cose Brin ha anche fornito alcuni interessanti dettagli sui Google Glass.

A spiegato, ad esempio, cosa sarà necessario fare per leggere un email sfruttando i fantomatici occhiali: sarà sufficiente spostare lo sguardo verso l’alto così da permettere all’interlocuture di comprendere quando l’utente è attivamente impegnato nell’utilizzo dei Google Glass.

Brin ha inoltre confermato la commercializzazione degli occhiali entro fine marzo ricordando però il fatto che è ancora necessario apportare tutta una serie di miglioramenti prima di dare il via alle vendite sottolineando inoltre che l’interesse suscitato sino a questo momento potrebbe non necessariamente tramutarsi in un successo.

[Photo Credits | The Verge]