Pebble, uno sguardo a quello che potranno fare gli smart watch
Nelle ultime settimane si è fatto un gran parlare di come potrebbero essere gli smart watch, gli orologi iper-tecnologici a cui – pare – stiano lavorando Apple, Google ed altri giganti del settore hi-tech.
In realtà, uno smart watch inteso come le più sfrenate fantasie geek vogliono, con tante funzionalità interessanti e la capacità di interfacciarsi con gli smartphone, esiste già. Si chiama Pebble ed è nato grazie al finanziamento diretto degli utenti tramite KickStarter.
Pebble possiede uno schermo e-ink da 144×168 pixel in bianco e nero, una batteria in grado di assicurare una settimana di autonomia e riesce ad integrarsi con iPhone e Android tramite Bluetooth. Permette di visualizzare le notifiche degli smartphone e di comandare i contenuti multimediali, ma in un futuro abbastanza prossimo dovrebbe poter contare anche su applicazioni specifiche in grado di estenderne le funzionalità.
Una delle prime recensioni del device, quella realizzata da Stephen Hackett, ne parla abbastanza bene. Naturalmente non mancano problemi di “dentizione”, come la perdita della connessione con l’iPhone, il consumo di batteria causato al telefono, ecc., ma la strada intrapresa da Pebble sembra essere quella giusta. La stessa che seguiranno Apple e tutti gli altri player del settore mobile.
Gli smart watch, dunque, non ci serviranno per sostituire gli smartphone ma molto più semplicemente per tirarli fuori dalle nostre tasche molto meno spesso di quanto facciamo oggi.
Non sono così “futuristici” e “improbabili” come li dipinge qualcuno ma nemmeno così cruciali per i destini dell’umanità, come ritengono altri.