I Google Glass smontati pezzo per pezzo per la prima volta
I Google Glass, gli occhiali per la realtà aumentata di big G, fanno discutere oramai da mesi e mesi a questa parte per le funzionalità, per così dire, fuori dal comune che offrono.
Oggi, però, a differenza di quanto fatto sino a questo momento, non parleremo delle features degli oramai celebri occhialini bensì delle parti (si, esatto, avete proprio capito bene!) che li compongono.
Infatti, Scott Torborg e Star Simpsons di Catwig dopo aver messo le mani sui Google Glass hanno provveduto a smontarli pezzo per pezzo on l’obiettivo di analizzarne le componenti interne e l’immagine presente ad inizio post è il risultato finale di questo primo teardown.
I due autori dell’operazione hanno descritto l’apertura del prodotto come piuttosto complessa sconsigliando inoltre l’esecuzione di tale operazione a chi ha poca dimestichezza con i device di ultima generazione, sopratutto in virtù del fatto che è praticamente impossibile smontare i Google Glass senza danneggiarli e che il riassemblaggio potrebbe non essere effettuato in maniera corretta.
Per smontare l’Explorer Edition Scott Torborg e Star Simpsons hanno dapprima provveduto a rimuovere il case posto vicino alla lente scoprendo il tal modo l’alloggiamento del sensore di posizione e del sensore adibito alla misurazione dell’illuminazione ambientale.
Lateralmente è posto il touchpad realizzato da Synaptics.
La scheda, invece, contiene il processore TI OMAP4430, un chip DRAM Elpida e 16 GB di memoria flash targata SanDisk e e risulta collocata tra la lente del device, dove tra l’altro è presente anche la fotocamera da 5 megapixel, e la batteria da 570 mAh che per essere rimossa ha richiesto la lacerazione parziale del supporto in plastica.
Appena davanti la batteria si trova lo speaker a conduzione ossea.
Il display, avente una dimensione pari a circa un ottavo di quelle di un iPhone 5, presenta una risoluzione di 640×360.
L’involucro che racchiude i componenti risulta molto delicato per l’apertura a causa della colla impiegata dal team di big G durante la fase di costruzione.
In caso di problemi, quindi, i Google Glass, una volta acquistati, dovranno essere spediti direttamente all’assistenza per qualsiasi tipo di intervento alle componenti interne.
[Photo Credits | Catwing]
Via | Gizmodo