Sony vende la divisione VAIO ed esce dal mercato PC
Cosa ne sarebbe stato di Sony e dei suoi VAIO se i vertici dell’azienda avessero accettato la “proposta indecente” di Steve Jobs nessuno può saperlo. Quello delle sliding doors è un gioco assai crudele e benché sia sempre affascinante parlarne, oggi è più giusto concentrarsi sulla realtà, una realtà che vede il colosso nipponico alzare bandiera bianca e ritirarsi, di fatto, dal business dei PC.
Dopo i rumor delle scorse ore, è infatti arrivata la conferma che Sony venderà la divisione VAIO al fondo d’investimento Japan Industrial Partners che fonderà una nuova compagnia per commercializzare notebook a marchio VAIO nella terra del sol levante (mercato su cui sarà concentrata la sua azione). Sony avrà una piccola quota dell’azienda, pari al 5%.
La cifra dell’accordo non è stata resa nota, ma secondo “Nikkei” si attesta sui 50 miliardi di yen (circa 365 milioni di euro) e Japan Industrial Partners si impegnerà ad assumere fra i 250 e i 500 dipendenti Sony. Una buona notizia rovinata dal fatto che la “grande S” taglierà di 5.000 unità la sua forza lavoro entro la fine dell’anno fiscale.
Ma qual è la motivazione che ha spinto la società guidata da Kazuo Hirai a liberarsi di un brand così importante? Innanzitutto le scarse vendite: il mercato PC è, come noto, in fase calante e Sony ne detiene appena l’1,9%. Detto questo, Sony ha precisato che cesserà di pianificare, disegnare e sviluppare PC per vari motivi, fra cui i cambiamenti drastici occorsi nell’industria dei computer e la sua intenzione di concentrarsi sui dispositivi mobili, come smartphone e tablet.