Microsoft: utilizzare i software pirata è troppo costoso

 

Pur essendo opinione comune quella che dire software pirata equivale a dire software gratuito un recente studio commissionato da Microsoft, intitolato “The Link Between Pirated Software and Cybersecurity Breaches: How Malware in Pirated Software is Costing the World Billions” e condotto da IDC e dalla National University of Singapore svela che durante questo 2014 le aziende andranno spendere quasi 500 milioni di dollari per far fronte ai danni causati dal malware presente nelle copie non originali delle varie applicazioni.

I software pirata, quindi, possono rivelarsi tutt’altro che gratuiti, un dato questo che risulta ancor più evidente se si tiene conto del fatto che la somma in questione salirà a 25 miliardi di dollari per gli utenti consumer i quali sprecheranno ben 1,2 miliardi di ore nella risoluzione dei problemi.

Citando i risultati dello studio in questione Microsoft sottolinea il fatto che la distruzione di software pirata si rivela un business solo e soltanto per i gruppi criminali organizzati che riescono in tal modo a ricavare enormi profitti poiché possono installare facilmente malware sul computer dell’utente e rubare numerose informazioni sensibili come ad esempio password, codici di accesso a conti online e dati personali. Il problema diviene poi ancor più evidente se i computer in questione vengono utilizzati da aziende, governi e istituzioni finanziarie.

Dallo studio emerge infatti che in ben 11 paesi su 203 computer acquistati come nuovi ma in realtà caricati con software pirata il 61% è stato infettato con malware. Nella maggior parte dei casi, però, gli utenti non sono a conoscenza del fatto che il computer esegue software contraffatto.

Le paure più comuni riguardo la situazione in questione sono, attenendosi a quanto dichiarato dalle persone intervistate, che il software pirata possa sottrarre dati personali, che possa effettuare transazioni non autorizzate e che possa eseguire varie altre azioni senza consenso. Nonostante tali timori il 43% degli intervistati ha dichiarato di non installare gli aggiornamenti di sicurezza.

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Via | Neowin