Keylogger elettromagnetici, la nuova frontiera dello spionaggio

Fino a qualche anno fa non ci saremmo mai immaginati di poter captare a distanza ciò che veniva digitato su di una tastiera. Tutto questo oggi è realtà.

Martin Vuagnoux e Sylvain Pasini sono i padri del keylogger hardware di nuova generazione, da ora in poi nessuno di noi sarà più scuro dei propri dati personali!

Se pensate a tecnologie ultramoderne e apparecchiature fantascientifiche vi sbagliate di grosso. Alla base del dispositivo dei due geniacci c’è una semplicissima antenna. L’idea è nata dal fatto che ogni tasto premuto su di una qualsiasi tastiera, a causa degli elementi costruttivi, emette delle lievissime onde elettromagnetiche, ogni tasto ne ha una gamma molto precisa e personale che grazie, appunto, ad un’antenna molto sensibile può essere captato e riconosciuto.


La potenza, però, del segnale elettromagnetico è scarsa quindi la ricettività dell’antenna ne risente, per questo motivo la portata dell’antenna è di massimo 20m. Nonostante questo l’idea, se pur malandrina, è geniale ed apre nuove porte nell’ambito dello spionaggio ma anche della sicurezza informatica.

I due hanno studiato ben 4 differenti metodi di “ascolto” e li hanno testati su 11 differenti tastiere, da quelle dei laptop alle buone vecchie tastierone da combattimento, per passare a quelle sofisticate di marche blasonate. Ognuna di esse, fosse PS2 o USB, ha ceduto i propri scritti ad almeno un metodo di ascolto. Niente male!

Per chi si sta già facendo prendere dal panico ho una rassicurazione, il super-keylogger è solo uno studio scientifico casalingo -e un pò ingombrante, il video qui– quindi, almeno per il momento, siamo al riparo da attacchi di larga scala, un consiglio? Quando usate la tastiera fatelo sempre con lo stereo acceso, vicino e col volume molto alto!