Quando un gioco riesce ad educare contro lo sfruttamento: Stop Child Labour!
Non sarò io, forse, blogger abituato a parlare esclusivamente di applicazioni online e servizi web 2.0, il più adatto per parlarvi di quello che vi stiamo per presentare oggi, ma, prendetelo come un mio tentativo, quest’oggi – e non a caso è stata scelta la domenica, giorno di riposo per i lavoratori spesso utilizzato per riflettere un po’ sulla propria vita – c’è un qualcosa di davvero importante da proporre a voi, cari lettori.
Il problema dello sfruttamento minorile è sempre stato, e probabilmente sarà ancora, purtroppo, una grave piaga per l’intero mondo, ed è un problema globale, che non vede, a quanto pare, nessuno Stato escluso. Neanche la ridente Italia.
E’ proprio per questo motivo, dunque, che nascono associazioni per combattere questo enorme asperità. Una di queste è Cesvi, ed è proprio questo gruppo che ha ideato l’iniziativa che vi presentiamo oggi.
Vi stiamo parlando di un gioco, un gioco educativo, un gioco per abituare le nuove generazioni a politiche che non tollerino, anzi, condannino, il lavoro minorile. Come si chiama questo gioco? Il suo nome è Stop Child Labour, e la pagina ad esso dedicata è questa.
Tre livelli e poche, ma essenziali, istruzioni costituiranno questo simpatico game in flash. Lo scopo del giocatore sarà il riuscire a portare più bambini a scuola, grazie ad uno scuolabus, nel minor tempo possibile. Un qualcosa di tanto semplice ma, allo stesso modo, comunicativo.
Non c’è altro da dire a riguardo di questo gioco. C’è, invece, tanto da fare per far si che il problema dello sfruttamento possa essere sempre più arginato. Un invito a visitare il sito dell’associazione, oltre che la pagina del gioco in sè per sè, pare dunque risultare d’obbligo.
E voi: avete da raccontare la vostra? Cosa pensate dell’iniziativa? Firmerete la petizione?
Via | Corriere