I peggiori malware degli ultimi 20 anni secondo Panda Security. Voi quanti ne avete incontrati?
Tronfia e baldanzosa per i suoi vent’anni di attività quasi compiuti, Panda Security (la casa produttrice di Panda Antivirus) ha stilato la sua classifica dei peggiori malware degli ultimi 20 anni. Sarà molto differente dalla graduatoria dei 10 peggiori virus informatici di tutti i tempi vista qualche tempo fa?
Scopritelo immediatamente insieme a noi e, come suggerito dal titolo del post, non esitate a dirci quale tra queste temibili minacce avete avuto la sventura di incontrare nella vostra carriera da geek.
- Friday 13: conosciuto anche con il nome di “Jerusalem”, questo virus creato nel 1988 in Israele prevedeva la cancellazione di tutti i programmi installati sulle macchine infette ogni venerdì 13, indipendentemente da mese ed anno. Calendario alla mano, non dovrebbe rientrare in questa classifica, ma la sua pericolosità gli spalancherebbe le porte di qualunque graduatoria.
- Barrotes: il primo virus di fabbricazione spagnola. Nacque nel lontano 1993 ed il suo funzionamento prevedeva la sua manifestazione solo il 5 gennaio, giorno in cui riempiva lo schermo dei PC infetti di fastidiosissime barre verticali azzurre.
- Cascade: altro virus dalla doppia identità, conosciuto anche come “Falling Letters”, nato in Germania
nel ’97nell’87. Faceva scorrere i caratteri sullo schermo dei computer infetti, donando a questi ultimi un piacevole effetto “Matrix”. Non essendo ancora uscito il film, all’epoca nessuno apprezzò. - Chernobyl virus (CIH): arcinoto virus taiwanese segnalato anche nell’altra classifica. Si manifestava ad ogni anniversario del disastro di Chernobyl (ossia ogni 26 Aprile), cancellando il contenuto dei dischi fissi dei PC infetti e sovrascrivendo il BIOS di questi ultimi.
- Melissa virus: anche questo l’abbiamo incontrato nel’altra classifica. Progettato come simpatico omaggio ad una stripper della Florida è diventato il primo virus “email-aware” di successo. Consisteva in un file di Word contenente una citazione da “I Simpson”.
- ILOVEYOU (o Loveletter): un virus talmente famoso che, loro malgrado, lo conoscono anche coloro che con l’informatica c’entrano quanto Lapo Elkann con un vestito decente. Nel 2000, ILOVEYOU è riuscito ad infettare milioni di PC in tutto il mondo auto-inviandosi a tutti i contatti presenti nelle rubriche dei client di posta ospitati dai computer infetti.
- Klez: anche se meno “popolare” di altri, questo virus Tedesco targato 2001 è riuscito ad infettare moltissimi PC. La sua peculiarità consisteva nel fatto che infettava i computer solo il 13 di tutti i mesi dispari.
- Nimda: con un nome così (“admin” al contrario), questo virus cinese nato nel settembre del 2001 non poteva che auto-munirsi di i privilegi da amministratore per fare i suoi porci comodi su tutte le macchine colpite da esso.
- SQLSlammer: comparso per la prima volta il 25 gennaio 2003, questo virus ha rappresentato un vero e proprio incubo per tutte le aziende del pianeta. Basti pensare che è riuscito ad infettare quasi mezzo milione di server in una manciata di giorni.
- Blaster Worm: un’altra vecchia conoscenza. Il worm che, nel non troppo lontano 2003, approfittò di una grave falla di Windows per infettare milioni di PC in tutto il mondo e costringerli a riavvii continui.
- Sobig: simpaticissimo “bacillo informatico” di origine tedesca che, nella sua pericolosissima variante F, il 19 agosto del 2003 si riprodusse in oltre un milione di copie.
- Bagle: individuato per la prima volta il 18 gennaio 2004, questo virus verrà ricordato come uno dei più prolifici della storia (almeno si spera). Le sue varianti, infatti, sono pressoché innumerevoli.
- Netsky: virus nato dalle sapienti mani dell’autore di Sasser, altra nostra triste conoscenza, che nel 2004 sfruttò una falla di sicurezza di Internet Explorer per infettare milioni di PC in tutto il mondo.
- Conficker: ultimo della lista, solo cronologicamente, questo virus targato novembre 2008 è stato uno dei più pericolosi e flessibili del recente passato. Piccola curiosità: se il layout della tastiera era impostato sulla lingua ucraina, il virus (almeno nella sua variante A) non colpiva il sistema.
Via | Bill Mullins’ Weblog
Foto | Flickr