Banda larga, Romani: “800 milioni di euro già pronti” e Fini vuole il Nobel per Internet

Dopo le clamorose dichiarazioni del Ministro Brunetta risalenti allo scorso ottobre (entro il 2010 tutti i cittadini italiani avranno almeno 2 MB di banda larga), un altro esponente del Governo italiano si è espresso in merito allo sviluppo della banda larga nel Paese.

Si tratta di Paolo Romani, il vice ministro alle telecomunicazioni famoso per il decreto anti-YouTube poi sfumato, che nel corso della conferenza “Internet e Libertà” svoltosi alla Camera ha annunciato che “ci sono 800 milioni di euro per la banda larga “congelati” in attesa di tempi migliori, che presto saranno utilizzati”.

Si tratta degli stessi 800 milioni menzionati dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta nell’intervento a cui facevamo prima riferimento e che Romani assicura, rispondendo ad alcune obiezioni sulla presunta deviazione degli stessi, “non sono stati destinati ad altro. Non bisogna confondere i fondi Fas per la banda larga con gli incentivi, è soltanto la cifra (800 mln) che coincide”.


Una notizia rassicurante, non c’è che dire. Quello che ci preoccupa adesso è il concetto di “presto” che ha il Governo del nostro Paese. Fatto sta che prima o poi lo scopriremo… sulla nostra pelle, come al solito.

Senz’altro da sottolineare l’intervento di Gianfranco Fini, il Presidente della Camera, che nel corso dello stesso convegno in cui è intervenuto Romani ha parlato della libertà di Internet, del suo ruolo nel mondo e della candidatura della Rete tutta al Nobel per la pace: «L’accesso a internet deve essere considerato un vero e proprio diritto fondamentale dell’uomo, un valore per cui battersi di fronte alle censure e alle restrizioni che sempre più spesso vengono imposte alla rete. Per questo, tutta la comunità internazionale deve creare un forte movimento a sostegno dell’assegnazione del premio Nobel per la pace 2010 a internet: sarà un Nobel dato a ciascuno di noi».

«Abbiamo finalmente capito – ha detto il Presidente della Camera – che Internet non è una rete di computer, ma un intreccio infinito di persone. Uomini e donne a tutte le latitudini si connettono tra loro, attraverso la più grande piattaforma di relazioni che l’umanità abbia mai avuto. La cultura digitale ha creato le fondamenta per una nuova civiltà che sta costruendo dialettica, confronto e solidarietà attraverso la comunicazione. Perché da sempre la democrazia germoglia dove c’è accoglienza, ascolto, scambio e condivisione».

Non è mancato poi un riferimento al digital divide nel nostro Paese: «il mio auspicio è che venga rapidamente ridotto il divario esistente tra le diverse aree del nostro paese – ha asserito Fini – consentendo al Sud come al Centro-Nord di utilizzare la rete e di esprimere pienamente la propria libertà, attraverso l’utilizzo di infrastrutture telematiche d’avanguardia».

Solo chiacchiere. Perfino di circostanza, obietterebbe qualcuno. Ma nell’oscurantismo della politica italiana, purtroppo per noi, anche una frase di circostanza detta a favore della Rete è da prendere come qualcosa di guadagnato.

[Via | Virgilio | Repubblica] [Photo Credits | capitaledigitale su Flickr]