SecretSync, crittografare automaticamente i file da archiviare in Dropbox prima della sincronizzazione

Considerando i tempi che corrono e tenendo ben presente anche il fatto che di malintenzionati, ad oggi, ve ne sono fin troppi, cercare di incrementare la sicurezza di se stessi, del proprio PC, dei propri file e, in questo caso specifico, di Dropbox, non può far altro che bene!

Infatti, qualora vorreste trasformare il ben noto ed apprezzato servizio di cloud storage in una vera e propria fortezza blindata, o giù di lì, ricorrere all’utilizzo della crittografia e dunque a quello di uno strumento quale SecretSync potrebbe essere la scelta più consona da fare.

Ma che cos’è SecretSync? La risposta è presto data: si tratta di un recente strumento utilizzabile in modo del tutto gratuito, compatibile con OS Windows (le versioni per Mac e Linux saranno rilasciate a breve!) e sviluppato in Java (dunque utilizzabile solo qualora sia installato sul PC) che, agendo così come se fosse una sorta di add-on per Dropbox, consente di crittografare automaticamente i file (256-bit AES) che si desidera archiviare sul noto servizio di cloud storage prima che avvenga il processo di sincronizzazione.

Ma scopriamo ora, insieme, come utilizzare SecretSync!


L’applicativo, al suo primo avvio, richiederà all’utente di creare un account immettendo dunque un nome ed una password (successivamente la sicurezza può essere incrementata ancor di più aggiungendovi una passphrase) e tali dati dovranno essere immessi in ciascun computer in cui si desideri sfruttare SecretSync.

Il software crea dunque una nuova cartella sul sistema (o, così come precedentemente accennato, sui sistemi) con tanto di di link a quella di Dropbox implicando inevitabilmente che tutti i file contenuti nella prima saranno criptati prima di essere spostati e sincronizzati nella directory relativa al servizio di cloud storage.

I file spostati e sincronizzati risulteranno accessibili anche dall’interfaccia web di Dropbox ma, essendo crittografati, non potranno essere aperti e visualizzati correttamente, neanche ricorrendo all’utilizzo di un qualsiasi altro tool diverso da SecretSync per decifrarli.

Questo sta dunque a significare che per poter visionare i file correttamente ed in maniera integra sarà necessario disporre di SecretSync e dei dati relativi all’account con il quale è stato eseguito il processo di crittografia.

Da notare che SecretSync agisce in background in modo tale da non intralciare l’operato dell’utente e qualora si desiderasse chiuderlo sarà necessario arrestare il processo direttamente dal Task manager.

Download | SecretSync

Via | Lifehacker