Microsoft ed Apple supportano la legge USA che vuole censurare Internet

In questi giorni, il Congresso degli Stati Uniti sta discutendo due leggi che potrebbero avere non poche ripercussioni sul mondo di Internet. Si tratta dello Stop Online Piracy Act (SOPA) e del Protect IP Act che potrebbero conferire alle autorità statunitensi il potere di oscurare i siti ritenuti responsabili di pirateria audiovisiva o di commercio di farmaci contraffatti.

Come facilmente intuibile, le nuove norme costringerebbero gli ISP americani a bloccare l’accesso ai siti Internet ritenuti colpevoli di infrangere la legge ma le ripercussioni del SOPA e del Protect IP Act potrebbero essere avvertite anche al di fuori degli USA, quando le società americane che gestiscono le registrazioni dei siti Internet .net, .com e .org potrebbero essere costrette a censurare determinati siti Internet e a vietarne l’accesso anche nel resto del mondo.

Esiste, dunque, un nuovo rischio censura per Internet? Al momento è meglio essere cauti e non cadere vittime di facili catastrofismi, ma questa volta la faccenda è seria. Anche perché a supportare le nuove leggi antipirateria USA ci sono Apple e Microsoft insieme ad altri importanti nomi del mondo informatico.


Dall’altra parte della barricata, ad opporsi alle nuove norme americane ci sono Google, Mozilla, Facebook, eBay, Twitter e Yahoo!, che coadiuvate da altri noti brand del settore informatico hanno firmato una lettera aperta contro il SOPA e il Protect IP Act.   Eric Schmidt, il presidente di Google, non ha usato mezzi termini e ha definito le nuove leggi americane come “draconiane” e con un chiaro scopo di censura.

Addirittura l’Unione Europea è scesa in campo sull’argomento e ha pubblicato una risoluzione in cui viene affermata l’inutilità di misure unilaterali per annullare indirizzi IP o nomi di dominio adottate da singoli Paesi. Speriamo serva a qualcosa, anche perché di questi tempi ci sembra ci siano cose molto più urgenti di cui occuparsi in ambito internazionale.

[Via | Neowin | Rete Tre] [Photo Credits | terminallychill]