SOPA fermato in USA, ma in Italia spunta una legge simile


Dopo il Blackout di protesta sul Web, che ha visto molti importanti siti auto-oscurarsi per protesta, i promotori del SOPA e del PIPA hanno fatto marcia indietro: uno dei due disegni di legge – il SOPA – è stato mandato al macero e sarà riscritto totalmente, l’altro – il PIPA – è stato messo in freeze. Ora però i timori si spostano dagli USA al nostro Paese, dove spunta una nuova legge che minaccia di far piombare ombre censorie sulla rete Internet italiana.

Come riporta il sito Internet IlSoftware, la Commissione Politiche Comunitarie ha dato il suo OK ad un emendamento presentato dall’Onorevole Fava (Lega Nord) che imporrebbe la solita, sciocca regola secondo la quale i provider dovrebbero oscurare i siti ritenuti colpevoli di violazione di copyright in base, non a provvedimenti delle Autorità preposte, ma a semplici segnalazioni ricevute dalle parti lese (o presunte tali).


Il testo dell’emendamento (consultabile qui) ha già sollevato forti polemiche. L’avvocato Guido Scorza, esperto per quel che concerne le leggi riguardanti il Web, ha commentato la proposta legislativa di Fava asserendo che se quest’ultima dovesse malauguratamente diventare le legge sarebbe la “più aggressiva e pericolosa forma di censura al web sin qui registrata in Italia“.

C’è il rischio – sottolinea l’avvocato Scorza – che si vada verso una giustizia privatizzata in cui, senza passare per il giudizio di un Giudice, chiunque può intimare ad un fornitore di hosting di agire contro un contenuto ritenuto lesivo del copyright. Uno scenario che farebbe nascere dei fornitori di hosting “sceriffi” che metterebbero una bella croce sulla libertà di espressione in Rete.

Lunedì prossimo, 23 gennaio, l’emendamento dovrebbe essere discusso nelle aule parlamentari. Si auspica un’abrogazione, in caso contrario prepariamoci a vivere nuove giornate calde sul fronte leggi idiote VS libertà su Internet. Vi terremo aggiornati.

[Photo Credits | JLS Media]