SOPA italiano, bocciata la proposta Fava

Anche se con un certo ritardo rispetto ai tempi previsti inizialmente, la Camera ha discusso il cosiddetto SOPA italiano, l’emendamento firmato dall’Onorevole Fava (Lega Nord) secondo il quale i provider italiani avrebbero dovuto oscurare i siti Internet responsabili di pirateria o altri reati in seguito a una semplice segnalazione da parte delle “parti lese”, senza passare per il giudizio di un giudice o di altre autorità.

Per fortuna, il buonsenso ha prevalso e l’Aula ha cestinato la norma grazie a sei emendamenti soppressivi presentati da forze politiche trasversali, come IDV, PD, PDL, FLI, API ed UDC, che hanno ricevuto 365 voti a favore, 57 contrari e 14 astensioni eliminando completamente il controverso articolo 18 della legge comunitaria nel quale era contenuta la proposta Fava.


A parte la Lega Nord, più o meno tutti i partiti politici hanno appoggiato il depennamento dell’emendamento in stile SOPA. Ma come al solito si tratta di una marcia indietro forzata, una mossa dettata dallo scontento delle persone (gli elettori) e non dalla reale comprensione da parte di coloro che dovrebbero rappresentarci di un tema delicato e profondo come può essere quello della libertà in Rete.

In ogni caso, facciamoci pure un sorsetto di champagne per il pericolo scampato ma non abbassiamo la guardia. Domati, per il momento, gli impulsi censori dei politici nostrani c’è ancora da fare i conti con l’ACTA, l’accordo internazionale contro la pirateria e la contraffazione che al momento rappresenta una delle più serie minacce per a libertà in Rete nei Paesi occidentali (e non solo).

L’adozione di queste nuove norme sarà discussa al Parlamento Europeo nel corso della prima metà di giugno e se non ci dovesse essere, anche in quel caso, una bocciatura, andremmo sicuramente incontro ad uno scenario cupo. Molto cupo. Vi terremo aggiornati.

[Via | Repubblica] [Photo Credits | Dazzie D.]