Foxconn, minori nelle catene di montaggio

Foxconn, l’azienda cinese salita più volte agli onori della cronaca non solo perchè impegnata nel fabbricare componenti per la Apple ed altri importanti gruppi, ma anche, e sopratutto, per gli scandali inerenti le condizioni lavorative dei suoi dipendenti.

Settimane fa, ad esempio, a causa delle troppe pressioni sulla qualità finale dell’iPhone 5, del poco addestramento professionale ricevuto e delle ferie completamente cancellate i lavoratori di Foxconn avevano proclamato uno sciopero nel tentativo di far sentire le loro ragioni.

Questa volta, invece, l’ultimo scandalo Foxconn riguarda la presenza di minori nelle linee produttive.

Dopo l’esecuzione dei classici controlli in una fabbrica di Yantai, nella Cina nord-orientale, è infatti emerso che sono stati impiegati alcuni “tirocinanti” aventi un età compresa tra i 14 ed i 16 anni.

I giovani, stando a quanto reso noto, hanno lavorato al campus per circa due settimane.

Foxconn aveva inizialmente motivato la cosa dichiarando che i giovani impegnati sulle linee produttive altro non erano che un piccolo numero di “stagisti” inviati dalle scuole ma stage oppure no 14 anni sono comunque troppo pochi, ancor di più se si tiene conto della restrittiva legislatura cinese.

Se si considera poi che tali presunti tirocinanti sono stati impiegati durante il periodo a cavallo e subito dopo l’uscita del nuovissimo iPhone 5 e, a questo punto, anche dell’iPad Mini è molto difficile non riuscire a pensare a male anche se stando a qunto dichiarato da Foxconn stessa nessun minore ha mai lavorato nelle catene di montaggio legate alla produzione Apple.

Alla diffusione mediatica della vicenda è immediatamente seguito un conciso comunicato della Foxconn nel quale è stato specificato il fatto che tutti i dipendenti che risultano e che risulteranno responsabili di tale violazione saranno immediatamente licenziati provvedendo inoltre a chiedere scusa ad ogni studente per l’accaduto.

Sarà sufficiente? forse no.

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