Google, ICOA e la falsa acquisizione

Il fatto che Google sia intenzionata, in un modo o nell’altro, a prendere parte alla già folta schiera dei provider internet non è sicuramente una novità.

Tempo fa, infatti, big G ha iniziato a portare la fibra ottica in alcune zone scelte degli Stati Uniti presentando poi, all’inizio di quest’estate, i propri piani tariffari.

Nel corso delle ultime ore è stata poi diffusa in rete la notizia inerente la volontà di Google di investire ben 400 milioni di dollari, oltre 308 milioni di euro, per acquisire ICOA, un’azienda statunitense che mette a disposizione circa 1500 hotspot wireless sparsi in ben 45 stati.

L’operazione, tuttavia, è stata negata, ed anche in maniera abbastanza tempestiva, da entrambe le parti coinvolte che hanno specificato come il comunicato circolato in merito all’acquisizione sia, in realtà, un falso.

Nello specifico George Strouthopoulos, CEO di ICOA, ha fatto notare come la sua società non abbia intrapreso alcun tipo di iniziativa per la vendita né con Google né con nessun’altra azienda.

L’accordo era stato considerato come una significativa azione da parte di Google nell’ambito del progetto Google Fiber o, ancora, come una mossa mediante cui potenziare alcune iniziative come la partnership, siglata a settembre, con Boingo Wireless per l’utilizzo di circa 4 mila punti di accesso wireless da parte dei possessori di smartphone e tablet dotati del sistema operativo mobile Android ed in base alla quale è stata prevista la fornitura temporanea di una connessione gratuita in alcune stazioni della metropolitana di New York.

Al momento, comunque, ciò che non è chiaro è se Google abbia effettivamente provato ad acquisire ICOA senza però alcun successo o, ancora, se non vi sia stato mai alcun tentativo da parte di big G.