Google vuole acquisire Songza, Spotify e Pandora?

Google: Songza, Spotify e Panodra nel mirino di Big G

Google: Songza, Spotify e Panodra nel mirino di Big G

A quanto pare Google ha intenzione di migliorare notevolmente le sue prestazioni in ambito musicale e per farlo potrebbero essere effettuate alcune interessanti oltre che importanti acquisizioni.

Nel fine settimana sono infatti apparse in rete indiscrezioni riguardanti un interessamento di Google nei confronti di Songza, un servizio musicale al momento attivo soltanto in nord America. Secondo le fonti del New York Post il team del colosso delle ricerche in rete avrebbe messo sul piatto un investimento pari a 15 milioni di dollari ritenuto però non sufficiente per poter giungere ad un accordo.

Songza, per chi non ne fosse ancora a conoscenza, offre una tecnologia in grado di suggerisce l’ascolto di playlist generate da un team di esperti non solo in base a quelli che sono i gusti personali dagli utenti ma anche tenendo conto dell’umore degli stessi, del momento della giornata e dell’eventuale attività svolta. Songza offre insomma musica per tutti i gusti e per tutte le esigenze.

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Twitter vuole acquisire Spotify e Pandora?

Twitter vuole acquisire Spotify e Pandora?

Giorni fa circolava una voce online secondo cui entro breve tempo Twitter avrebbe provveduto a mettere a segno l’acquisizione di SoundCloud, il servizio etichettato come lo YouTube della sfera musicale.

Di tale operazione non ne è stata fatta più parola ma in compenso nel corso delle ultime ore sono iniziate ad impazzare in rete non poche indiscrezioni riguardanti le presunte intenzioni del team del cinguettante social network di mettere le mani sui servizi di streaming musicale Spotify e Pandora.

Tutto ha avuto inizio con una notizia riportata dal Financial Times. Secondo persone molto vicine ai piani alti del celebre servizio di microblogging Dick Costolo e company starebbero valutando questo tipo di acquisizioni che qualora messe effettivamente a segno andrebbero a configurarsi come le più costose mai effettuate sino ad ora. Spotify è stato infatti valutato 4 miliardi di dollari alla fine del 2013 ed ha appena superato i 10 milioni di abbonati paganti in tutto il mondo mentre Pandora è stata o valutato più di 5 miliardi di dollari e per il momento è disponibile solo in Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda.

Google non ha cercato di acquistare WhatsApp, parola di Pichai

Google non ha cercato di acquistare WhatsApp, parola di Pichai

Google non ha cercato di acquistare WhatsApp, parola di Pichai

Conseguenzialmente alla diffusione della notizia relativa alla messa a segno dell’acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook hanno cominciato a circolare in rete, e non solo, alcune voci riguardo l’interesse di Google nei confronti dell’oramai più celebre app di messaggistica istantanea e le presunte offerte, a fronte di un’eventuale acquisto, fatte a quest’ultima da parte di Big G.

A detta di Google stessa quanto emerso nei giorni scorsi non ha però alcun fondo di verità. Sundar Pichai, numero uno della divisione Android, Chrome e Google Apps, ha infatti etichettato come false le indiscrezioni trapelate nel corso degli ultimi giorni riguardo l’interessamento di Big G nei confronti di WhatsApp.

La smentita arriva direttamente dai padiglioni del Mobile World Congress 2014, la fiera di inizio anno dedicata al mondo tech e in particolar modo al segmento mobile conclusasi ieri a Barcellona.

WhatsApp è ora compatibile con gli smartwatch Android Wear

Google e la sue offerte a WhatsApp

Google e la sue offerte a WhatsApp

Facebook ha acquisito WhatsApp per la tutt’altro che scarna cifra di 16 miliardi di dollari. Prima che Mark Zuckerberg e la sua squadra facessero propria l’app che più di ogni altra ha segnato la dipartita degli SMS anche Google, però, aveva provato a fare altrettanto.

Infatti poco meno di un anno fa, è cosa già nota, correva voce che il colosso di Mountain View avesse offerto al team alle spalle di WhatsApp 1 miliardo di dollari. Il fatto che big G ci avesse poi riprovato in tempi più recenti è però una notizia del tutto inedita.

Fortune ha infatti rivelato che negli scorsi mesi Google ha offerto a WhatsApp 10 miliardi di dollari, “qualcosina” di meno rispetto alla cifra messa sul piatto dal buon Zuck.

Amazon, lo smartphone potrebbe debuttare entro fine anno

Amazon acquisisce Double Helix Games, console in vista?

Amazon acquisisce Double Helix Games, console in vista?

Amazon ha messo a segno una nuova ed interessante acquisizione: quella di Double Helix Games.

Per chi non lo sapesse Double Helix Games è uno studios californiano specializzato in videogiochi che è stato fondato nel 2007, che ha sviluppato il titolo Killer Instinct e che attualmente è al lavoro su Strider, gioco prossimo al debutto su PlayStation 3, Xbox 360, PlayStation 4 e Xbox One.

La notizia, prontamente confermata da Amazon, appare particolarmente interessante poiché, buon nome degli studios a parte, l’acquisizione è stata effettuata con il chiaro obiettivo di creare giochi innovativi per i propri clienti, così come reso noto dallo stesso team di Bezos.

Google cede Motorola a Lenovo per 2,91 miliardi di dollari

Google cede Motorola a Lenovo per 2,91 miliardi di dollari

Google cede Motorola a Lenovo per 2,91 miliardi di dollari

Tra le già numerose acquisizioni messe a segno da inizio anno quella effettuata da Lenovo nel corso delle ultime ore è senza alcun dubbio degna di nota.

Per un valore pari a 2,91 miliardi di dollari Lenovo ha infatti acquisito Motorola Mobility da Google. L’operazione è stata inizialmente annunciata da Reuters come vicina alla chiusura ed è poi stata confermata dallo stesso team di big G mediante la pubblicazione di un apposito comunicato ufficiale.

Il passaggio di mano avviene con 1,41 miliardi di dollari pagati alla chiusura dell’operazione (660 milioni cash e 750 milioni in azioni) e 1,5 miliardi nel giro del prossimo triennio.

Winamp e Shoutcast, Radionomy ha confermato l’acquisizione

Winamp e Shoutcast, Radionomy ha confermato l’acquisizione

Dopo la notizia, risalente agli ultimi giorni dello scorso anno, della chiusura di Winamp e dopo quella in salsa rumor, di inizio gennaio, inerente la cessione dello stesso e di Shoutcast a Radionomy nel corso delle ultime ore è giunta la prima vera conferma ufficiale riguardo quel che sarà il futuro del tanto amato player e della piattaforma di streaming con cui poter creare ed ascoltare flussi audio.

Radionomy ha infatti confermato la messa a segno dell’acquisizione di Winamp e di Shoutcast. Al momento non sono ancora stati comunicati in via ufficiale i termini economici dell’accordo con AOL anche se si prevede il pagamento di una somma compresa tra i 5 e i 10 milioni di dollari in contanti e azioni ma il futuro del famoso player è già stato pianificato, così come si evince dal comunicato stampa diffuso dall’azienda belga.

Google acquisisce Nest e strizza l'occhio alla domotica

Google acquisisce Nest e strizza l’occhio alla domotica

Google acquisisce Nest e strizza l'occhio alla domotica

Nel corso delle ultime ore è stata annunciata la messa a segno di una nuova acquisizione per il colosso delle ricerche in rete.

Mediante il blog ufficiale Investor Relations Google ha infatti comunicato con grande entusiasmo di aver raggiunto un accordo con Nest Labs, il team fondato nel 2010 da Tony Fadell (uno dei creatori dell’iPod) impegnato nella realizzazione di tecnologie per la casa e celebre ai più per l’omonimo termostato che consente di regolare la temperatura degli ambienti in maniera intelligente ed anche da remoto.

I fondatori di Nest, Tony Fadell e Matt Rogers, hanno messo insieme un team incredibile e siamo felici di poter dare loro il benvenuto all’interno della famiglia Google. Potete già acquistare i loro incredibili prodotti, come il termostato che aiuta a non sprecare energia o l’allarme per proteggere da fumo e CO. Siamo contenti di portare queste tecnologie in un numero sempre maggiore di case, in più territori.

Apple compra Topsy e mette le mani sui dati di Twitter

Apple compra Topsy e mette le mani sui dati di Twitter

Apple compra Topsy e mette le mani sui dati di Twitter

Dopo quella di PrimeSense il colosso di Cupertino ha messo a segno, proprio nel corso delle ultime ore, una nuova ed interessante acquisizione. Apple ha infatti comprato Topsy, un’azienda che si occupa di analizzare i dati di Twitter nonché uno dei pochi partner della celebre piattaforma di microblogging ad avere accesso al flusso completo dei tweet che vengono condivisi dagli utenti.

L’acquisizione è stata riprotata in primirs dal Wall Street Journal e successivamente confermata dalla stessa Apple.

Apple brevetta il display touchscreen ricurvo

Apple conferma l’acquisizione della startup PrimeSense

 

Apple conferma l'acquisizione della startup PrimeSenseLe indiscrezioni che circolavano in rete, e non solo, da qualche mese a questa parte ed in particolar modo durante gli ultimi giorni si sono rivelate corrette: per un prezzo stimato attorno ai 360 milioni di dollari Apple ha effettuato l’acquisizione di PrimeSense.

La startup israeliana salita agli onori della cronaca per lo sviluppo della prima Kinect per Xbox 360 è ora ufficialmente nelle mani di Apple, così come confermato da un portavoce dalla stessa azienda di Cupertino.

Non sono però state rilasciate dichiarazioni in merito al significato dell’acquisizione. PrimeSense, infatti, non ha fornito alcun dettaglio mentre Apple si è svincolata da ogni eventuale interrogativo facendo presente il fatto di non illustrare mai in anticipo i piani a seguito di acquisizioni.

Apple, l'acquisizione di PrimeSense è sempre più vicina

Apple, l’acquisizione di PrimeSense è sempre più vicina

Apple, l'acquisizione di PrimeSense è sempre più vicina

A luglio dell’anno corrente avevano cominciato a circolare alcune voci riguardanti le presunte intenzioni di Apple di effettuare l’acquisizione di PrimeSense, l’azienda israeliana alla base delle tecnologie di rilevamento 3D utilizzate nella prima versione di Kinect.

Ora, a quanto pare, l’acquisizione sembrerebbe essere oramai vicinissima e l’accordo, stando a quanto riportato, potrebbe chiudersi con un esborso pari a circa 345 milioni di dollari.

Attenendosi infatti ai più recenti rumor nel corso delle ultime ore nelle ultime settimane vi sarebbero stati svariati incontri tra i top manager della mela morsicata e quelli del controller sensoriale della Xbox dell’azienda di Redmond. Una delegazione di esperti pare inoltre sia stata accolta a Cupertino. Secondo le indiscrezoni sarebbe dunque stato fissato un accordo in base al quale PrimeSense sarebbe destinata a diventare parte integrante di Apple.

Snapchat: rubati 4,6 milioni di username e numeri telefonici

Snapchat ha detto no all’offerta da 3 miliardi di dollari di Facebook

Snapchat ha detto no all'offerta da 3 miliardi di dollari di Facebook

Il fatto che Facebook avesse cercato di aggiungere Snapchat alla sua interessante collezione di acquisizioni è cosa oramai nota già da qualche settimana, che ci avesse provato mettendo sul piatto una cifra pari ad 1 miliardo di dollari anche ma che nel corso degli ultimi giorni Mark Zuckerberg abbia ritentato offrendo ben più di 3 miliardi di dollari invece no.

Stando infatti a quanto recentemente riportato dal Wall Street Journal Facebook avrebbe proposto 1 miliardo di dollari soltanto qualche mese fa offrendo invece recentemente, complice la fortunata quotazione in borsa di Twitter, una cifra addirittura superiore ai 3 miliardi di dollari.

Microsoft Nokia

Microsoft acquisisce la divisione Devices & Services di Nokia

Microsoft Nokia

Ci sono delle notizie che arrivano in maniera totalmente inaspettata, come dei fulmini a ciel sereno. Altre, invece, circolano nell’aria per diverso tempo; settimane, a volte addirittura mesi; ma quando si concretizzano e passano dal rumor all’ufficialità non sono da meno in termini di impatto. Ci siamo concessi questo prolisso preambolo per dirvi che Microsoft ha acquisito l’unità Devices & Services di Nokia, il ramo più importante dell’azienda telefonica finlandese.