Google, Apple e la carica dei 40.000 Mac

Google ed Apple, è cosa ben nota a tutti, si danno filo da torcere a vicenda praticamente da sempre e la lunga e tormentata serie di denunce in fatto di brevetti ne è senz’altro una tra le prove più evidenti.

Nonostante ciò Google sembra apprezzare, e non poco, la linea Mac al punto tale che la maggior parte dei dipendenti di Mountain View utilizza computer prodotti dall’azienda di Cupertino.

Sono infatti ben più di 40.000 i computer laptop e desktop basati sul sistema operativo OS X dati in dotazione al personale di Google.

La gestione di una così gran quantità di computer, però, non è molto semplice. A parlare della cosa sono stati Clay Caviness e Edward Eigerman, due membri del team Macintosh Operations di Google, in occasione della conferenza LISA 13 svoltasi a Washington nelle scorse settimane.

Clay Caviness e Edward Eigerman hanno messo in risalto lo scarso supporto che Apple fornisce alle altre gandi realtà che utilizzano i Mac e che si ritrovano dover configurare, monitorare ed aggiornare un enorme numero di computer.

Non utilizziamo gli strumenti di Apple per la gestione dei Mac. L’azienda mette a disposizione due tool: OS X Server e Remote Desktop. Risultano piuttosto inefficaci quando si devono gestire più di 50, 100 o 200 macchine. Abbiamo perso la loro attenzione per quanto riguarda gli strumenti di gestione dedicati alle realtà professionali.

A detta di Google il perché di tale atteggiamento da parte di Apple potrebbe essere individuato nel successo ottenuto con iPhone e iPad che, appunto, avrebbe spostato l’attenzione del gruppo della mela morsicata lontano dall’ambiente business.

Per poter gestire agevolmente un parco macchine di tale dimensione Google ha dunque scelto di dedicarsi allo sviluppo di software appositi, quali Puppet, Munki, Cauliflower Vest e CanHazImage. In particolare il software CanHazImage, dedicato alla creazione delle immagini di sistema, prossimamente sarà reso pubblicamente disponibile come progetto open source.

Via | 9to5Google